Digitale terrestre in Valle Arroscia, parlano i sindaci di Ranzo, Borghetto d’Arroscia

Il  passaggio dall’analogico al digitale terreste   evidenzia  ancora una volta  chiaramente l’esistenza  di cittadini di serie  B ed  una  totale  indifferenza  da  parte  degli assessorati competenti  della Regione. Infatti  con il passaggio  al nuovo sistema  di trasmissione  digitale,  nella valle Arroscia,  sono presenti varie aree  a macchia  di leopardo  che  sono rimaste  prive di copertura  per  cui  non si ha nessuna possibilità di avere  segnali televisivi.

Questo comporta necessariamente   che in tali zone  gli abitanti debbano  provvedere  in modo autonomo alla installazione  dei sistemi  di   ricezioni via  satellite TIVUSAT che   comporta  una  spesa  aggiuntiva  di  circa  mediamente  400 Euro per ogni  installazione di impianto di ricezione  comprensive  di parabola e  decoder.
Si fa  presente  che i decoder  necessari  per la  decodifica  del segnale terreste  costano circa  15  euro contro i 150  euro dei  decoder  satellitari.

Quindi si evince  una  chiara  ingiustizia  che  per  una parte  di popolazione che ha la sfortuna  di trovarsi in zone ombra  deve  sobbarcarsi una  spesa   significativa  tenuto anche conto  che si sta  attraversando un periodo  congiunturale negativo.
Anche questi cittadini devono però  corrispondere  il canone  televisivo   alla pari di chi si trova  in zone  orograficamente  non svantaggiate.

Si chiede  un intervento degli assessorati regionali competenti  al fine  di reperire  risorse e attivarsi presso le opportune sedi ministeriali affinchè anche i ripetitori che erano gestiti  dall’ex Comunità Montana  al servizio del nostro territorio possano trasmettere in digitale.
Quanto sopra per evitare che tali costi  gravino sulle famiglie  che sono sicuramente già provate  dalla persistenza di   un ciclo economico negativo.

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