Per preparare al meglio il cosiddetto “switch-off”, il passaggio dal segnale analogico a quello digitale, la Regione ha convocato ieri mattina nell’aula dei Comuni della Provincia gli “stati generali” della tv: emittenti televisive nazionali e locali, amministratori di condominio, antennisti, Comuni e associazioni dei consumatori. Obiettivo: illustrare i punti critici che dovranno essere affrontati sia dal punto di vista tecnico che sociale. Sergio Scibilia, presidente della Commissione regionale per le telecomunicazioni, ha sottolineato: «Essendo la media della popolazione della nostra provincia molto anziana, dobbiamo evitare che il pensionato di Badalucco si svegli un mattino e si trovi con la sua televisione oscurata. Per questo motivo metteremo in atto diverse iniziative di comunicazione nelle piazze dei paesi, pensiamo la domenica mattina. Sul piano tecnico c’è l’esigenza che il servizio pubblico, e in particolare il notiziario del Tg3 regionale, raggiunga tutto il territorio, anche le località più sperdute».
Lucia Pasetti, dirigente del settore sistemi informativi e telematici della Regione, ha aggiunto: «Il ruolo della Regione è di aiutare i cittadini a continuare a vedere la televisione. Il nostro territorio è tra i più complicati per la sua morfologia. Infatti si stanno già verificando problemi di interferenze con la vicina Francia, per risolvere i quali il ministero dello sviluppo economico ha in agenda accordi transfrontalieri. La complessità per quanto riguarda l’ entroterra è anche dovuta alla presenza di molti apparati trasmissivi di proprietà dei Comuni e delle disciolte Comunità montane. Per questo motivo ogni ente verrà fornito di un vademecum con le indicazioni sul da farsi.
Preoccupati i rappresentanti dei consumatori: «La disinformazione gioca a sfavore dei cittadini, soprattutto quelli che vivono nell’entroterra, e degli anziani, che nella maggior parte dei casi non sanno cosa sia un decoder, figuriamoci un decoder integrato. Ma bisogna soprattutto evitare che gli utenti spendano troppi soldi per adeguarsi alla nuova televisione e che poi non ricevano il segnale».