UNCEM Toscana impegnata per “tamponare” l’isolamento dei territori montani

La questione del passaggio dall’analogico al digitale desta sempre piu’ preoccupazioni, ma ad essere maggiormente in difficolta’ sono quei territori non metropolitani, marginali e montani che potrebbero in un primo periodo essere costretti a tenere spenta la tv.

Per questo motivo UNCEM Toscana da tempo si sta preoccupando di capire a fondo i problemi che si dovranno affrontare al momento dello switch off e conseguentemente, i problemi che si proporranno alla popolazione della montagna nella fase di transizione.

Purtroppo questa fase durerà alcune settimane, se tutto andrà bene, matenuto conto che il passaggio è stato anticipato a Novembre prossimocon decisione unilaterale del Ministero dello Sviluppo Economico,anticipandola rispetto alla data di giugno 2012 (stabilita con ildecreto 10 settembre 2008 del Ministro dello Sviluppo Economicopubblicato sulla G.U. n. 238 del 10 ottobre 2008, con il quale è stato definito il calendario nazionale per il passaggio definitivo alla trasmissione televisiva digitale terrestre con l’indicazione delle aree territoriali), questo periodo si potrebbe dilatareabbondantemente.

La prima negativa conseguenza è che per il periodo delle feste natalizie, nelle zone di più difficile ricezione delle aree montane che hanno in totale oltre 500.000 abitanti, si potrebbe non vedere la televisione, aumentando negli abitanti la sensazione di isolamento che nel periodo natalizio, più che mai sarebbe da evitare.

“La tenace attività di sensibilizzazione che UNCEM Toscana stacompiendo ormai da tempo – ha commentato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani -, comincia ad avere dei risultati visto che, La Regione Toscana nella figura personale del Presidente Rossi e del suo staff, ha sollecitato il Governo Nazionale a mantenere la data inizialmente prevista  e ad annunciare un provvedimento a favore delle emittenti TV locali toscane, ed a favore dei Comuni che debbono rinnovare gli impianti di ricezione installati nel tempo per far giungere ai propri cittadini segnali televisivi che la RAI o altre emittenti, nazionali o locali, non raggiungevano con proprie installazioni”.

“Stiamo lavorando intensamente – ha concluso Giurlani – rispetto al calendario anticipato, su tre fronti: per curare la possibilità che gli abitanti della montagna siano penalizzati il meno possibile in occasione di questa innovazione tecnologica, per assistere i Comuni che hanno impianti di ripetizione locale e per interloquire con le emittenti televisive locali per capire come questo passaggio non le penalizzi nel loro esercizio editoriale”.

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