I segreti di Borgo Larici: dal 22 Gennaio su Canale5

Finalmente dopo alcuni rinvii arriva da Mercoledì in prima serata su Canale5 una delle fiction più attese: “I segreti di Borgo Larici“. Sarà composta da 7 episodi; protagonisti Giulio Berruti e Anita Sclavi.

Agosto 1922. Francesco (Giulio Berruti) è il primogenito di Giulio Sormani (Simone Colombari), un ricco industriale del tessile. Ma invece di seguire le orme paterne e lavorare nell’azienda di famiglia, come il fratello Ludovico (Davide Iacopini), fa il pilota d’automobili.

Anita Sclavi (Serena Iansiti) proviene da una famiglia di operai ed è una delle due maestre del villaggio sociale che i Sormani hanno costruito a ridosso del loro opificio.

E’ proprio qui, a Borgo Larici, che Francesco e Anita si incontrano e si innamorano.

Il loro amore verrà messo alla prova quando Giulio Sormani viene trovato barbaramente ucciso.

Questo omicidio non ha ripercussioni solo sulle vite dei due ragazzi, ma anche sull’impero che i Sormani hanno costruito.

Così, quella famiglia che tutti consideravano un modello esplode, dilaniata da troppi conflitti alimentati da segreti, odi mai sopiti e profonde gelosie, mentre due mondi – quello dei padroni e quello degli operai – che fino a quel momento, pur nelle differenze, si erano sempre guardati con rispetto, entrano in rotta di collisione, complici anche i tumulti che stanno avvenendo nel resto del paese.

Toccherà a Francesco e ad Anita, già impegnati a difendere con le unghie e con i denti quel loro amore, scoprire la verità che sta dietro a quella morte e a quelle che seguiranno.

Una verità, atroce, che affonda le sue radici nella fortuna stessa dei Sormani.

Una verità che in molti, ancora oggi, vorrebbero continuare a nascondere.

Una verità che, come per un beffardo scherzo del destino, vedrà la luce il 28 Ottobre 1922, il giorno della “Marcia su Roma.”

I personaggi 

Francesco Sormani (Giulio Berruti)

E’ il primogenito di Giulio e il protagonista maschile della  nostra serie. E’ laureato in ingegneria e fa il pilota di auto da corsa in giro per l’Europa. Ha partecipato a tutte le più importanti gare automobilistiche dell’epoca, tra cui quella del Mugello, dove si è piazzato secondo, alla guida di un’Alfa Romeo, dietro ad Alfieri Maserati.

Francesco è affascinante, carismatico, passionale, bohémien e dongiovanni. Ha avuto molte donne, ma, come avesse paura di innamorarsi, le ha sempre lasciate poco dopo averle avute.

Francesco ha una faccia da schiaffi che può farlo sembrare un po’ sfrontato, dettaglio che, però, è parte integrante del suo fascino.

Sua madre si era uccisa quando lui era un bambino e Francesco è sempre stato convinto che il padre non gli avesse detto tutto su quella notte.

Il dolore e la profonda sofferenza dell’infanzia si erano trasformati in una rabbia violenta durante l’adolescenza. Era stato così che, dopo una serie di litigi con il padre, il giovane se n’era andato di casa.

Nel 1915, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Francesco era stato richiamato sotto le armi, in aviazione. Grazie alle sue conoscenze e alla passione per i motori, era diventato pilota di aerei: nella stessa squadriglia che annoverava tra i suoi assi i grande Francesco Baracca.

Finita la guerra, si era laureato – gli mancavano solo  e poi aveva intrapreso la carriera di pilota di automobili con il sogno, nemmeno troppo segreto, di aprire un giorno una fabbrica propria. Magari insieme al suo caro amico Enzo Ferrari, pilota e appassionato di motori, proprio come lui.

E’ la morte improvvisa di Giulio a costringere Francesco ad occuparsi degli affari di famiglia e ad entrare in contatto con i numerosi segreti dei Sormani e con una realtà, quella operaia, a lui praticamente sconosciuta. Ed è qui che incontra la donna della sua vita, Anita Sclavi, di cui, ben presto, si innamora.

Malgrado le forti differenze sociali. Malgrado nonno Giovanni abbia deciso, per il bene della famiglia e della ditta, che Francesco sposi Claudia, unica figlia di Augusto Beltrami, un ex generale, nonché politico emergente, appena eletto alla camera nelle liste del partito fascista.

Anita Sclavi (Serena Iansiti)

Figlia di operai, è la giovane maestra elementare di Borgo Larici, nonché la protagonista femminile della serie.

E’ una ragazza con molti interessi soprattutto in ambito scientifico; dettagli che la rendono diversa e molto più “moderna” delle sue coetanee.  E’ una donna forte e fragile nello stesso tempo, molto razionale nella vita di tutti i giorni e quanto mai impacciata e timida nelle faccende amorose.

Ma è nel momento del bisogno, quando il carattere delle persone si mostra per quello che è realmente, che Anita tira fuori una risolutezza inimmaginabile.

Suo fratello Nicola viene ingiustamente accusato dell’omicidio di padron Giulio? Lei, convinta della sua innocenza, non si ferma davanti a niente e nessuno pur di discolparlo.

Il suo amore per Francesco si scontra con ostacoli sempre più impervi e le convenzioni sociali? Lei lotta e oltrepassa con sicurezza un ostacolo dopo l’altro.

Fin da piccola Anita è stata una bambina molto intelligente e si è sempre interessata di scienza. Questo aveva colpito molto padron Giulio che, finite le elementari, invece di mandarla a lavorare in fabbrica come gli altri bambini, le aveva pagato gli studi a Torino.

Così Anita, che nutre ancora oggi un’autentica venerazione nei confronti di Giulio Sormani, si era potuta diplomare per poi tornare a Borgo Larici da maestra.

Il fatto che padron Giulio l’abbia così tanto aiutata fa nascere, ad certo punto della serie, il sospetto che l’uomo abbia un debole per quella ragazza così bella. Anche Nicola non vede di buon occhio la predilezione che il padrone ha sempre avuto per sua sorella.

Il fatto che Anita abbia studiato e che sia appassionata di scienza e di chimica in particolare, si rivela utile nel corso delle indagini che lei e Francesco svolgono dopo la morte di padron Giulio e fa della ragazza un personaggio moderno e abbastanza inconsueto; pur con le dovute e ovvie differenze, una sorta di Gil Grissom ante litteram.

Sonia Ghelfi Sormani (Daniela Virgilio)

Moglie di Ludovico. E’ la vice-cattiva della storia (il vero villain è Giovanni).

Viene da una famiglia nobile finita in rovina quando lei era ancora una bambina. E’ molto furba e spregiudicata. Ha un disperato bisogno di piacere e deve essere sempre al centro delle attenzioni di tutti, soprattutto degli uomini: cosa peraltro non difficile visto che Sonia è davvero molto bella e sexy.

Ha visto in Ludovico l’affare della sua vita e non se l’è lasciato scappare. È un’abile stratega, una maestra di doppiezza, arrivista e “gattamorta.” Riesce a manipolare Ludovico e chiunque le serva, ma non Giovanni con cui ha un rapporto quasi paritario. Al patriarca Sonia piace. Lei è conscia della pericolosità dell’uomo, ma lo sfida ugualmente; non fosse altro perché è un ottimo modo per misurare, e mettere alla prova, le proprie ambizioni.

Sonia ha una storia con Rico Bastiani, il capofabbrica dell’opificio.

Ettore Giardini (Jesus Emiliano Coltorti)

E’ il maggiordomo di casa Sormani. Ha conosciuto Giacomo Sormani in guerra, era il suo capitano. Nel 1916, durante un’azione, il capitano gli aveva salvato la vita e questo aveva creato un forte legame tra loro.

Alla fine della grande Guerra, Ettore si era recato a Borgo Larici, per consegnare alla famiglia Sormani gli effetti personali del loro congiunto, morto durante la battaglia di Caporetto. E non se n’era più andato.

Ettore ha un buon rapporto con Elsa che, come detto, vede in lui l’unico tramite con il padre. Spesso chiede ad Ettore di raccontarle come fosse realmente Giacomo, cosa che il maggiordomo fa molto volentieri.

Ferito in battaglia, è dipendente dalla morfina che gli procura il solito dottor Novelli.

Nel corso della serie, Ettore ha una storia d’amore, piuttosto tormentata, con Eva Cravero.

Claudia Beltrami (Nathalie Rapti Gomez)

Snob, sofisticata e, apparentemente forte, Claudia è, in realtà, una donna insicura che tiene molto all’opinione degli altri.

Adora suo padre – l’ex generale ed ora senatore del regno, Augusto Beltrami – ed è spaventata all’idea di poterlo deludere. Cosa che, immancabilmente, fa quando rimane incinta di uno sconosciuto. Pur di non far saltare il matrimonio tra lei e Francesco, lungamente programmato dal senatore e da Giovanni, dice che il bambino che porta in grembo è del ragazzo, che lei ha provveduto a sedurre e a portarsi a letto durante la sua ultima visita al Castello, per il compleanno di Giovanni.

Tutto sembra andare per il meglio e Claudia sposa effettivamente Francesco.

I problemi per lei iniziano quando capisce l’errore fatto e conosce il dottor Luigi Conti di cui, in breve tempo, finisce per innamorarsi.

 

Ludovico Sormani (Davide Jacopini)

Secondogenito di Giulio e Margherita. E’ cresciuto all’ombra del padre e del nonno senza però possederne né la stoffa imprenditoriale del primo né il carisma e la spregiudicatezza del secondo. Malgrado questo, grazie all’assenza di Francesco, è riuscito comunque a ritagliarsi un ruolo da delfino.

Ludovico è timido e introverso. E’ sposato con Sonia Ghelfi Sormani a cui è legato da una sorta di rapporto sado-masochistico che lo rende completamente succube della moglie, una sorta di burattino nelle sue mani.

 

Elsa Sormani (Desirée Valentino)

E’ la nipote di Giulio, la figlia di suo fratello Giacomo, capitano del Regio Esercito Italiano, morto durante la disfatta di Caporetto.

Malgrado sia ancora una bambina, Elsa è decisamente più sveglia e decisa di quanto la sua età potrebbe lasciar supporre. Ma è una bambina strana, solitaria.

E’ in ottimi rapporti sia con Ettore – l’unico vero tramite con il padre morto che lei non ha, praticamente, mai conosciuto –  che con Francesco, il cugino pilota che lei vede molto di rado, ma che è sempre così gentile.

Elsa ha una vera e propria passione per il libro “Pinocchio” e per i burattini.

 

Margherita Stella Sormani (Sara D’Amario)

E’ la moglie di Giulio, nonché la madre di Francesco e Ludovico.

Donna pia e devota nonché impegnata in ogni genere di attività benefica, Margherita ha sposato Giulio per amore.

La donna aveva sempre assecondato con entusiasmo i progetti del marito e si è spesa in prima persona per la costruzione di Borgo Larici.

Poi era stata colpita da una grave depressione la notte del 14 Aprile 1899, in seguito alla tragica morte del fratello Bartolomeo – chimico, perito in un grave incidente sul lavoro – aveva lasciato sula scrivania del marito un biglietto scritto a macchina con tre parole: Pietà per me e poi si è tolta la vita gettandosi nel Po.

Il suo cadavere era stato ritrovato un mese più tardi. Suicidio.

Per Giulio e per tutta la famiglia, nonché per i pochi operai di Borgo Larici che amavano davvero la loro padrona, è stato un colpo durissimo.

Margherita è sepolta nel mausoleo dei Sormani, che si trova nel parco del Castello..

 

Rachele Macchi (Simona Borioni)

E’ la governante di casa Sormani e lavora per la famiglia da sette anni.  E’ stata lei ad allevare Elsa. Inutile dire come la bambina le sia affezionata. Sì perché, al di là di un’assoluta inappuntabilità sul lavoro, Rachele è una donna buona, di cuore. E’ anche per questo motivo che ha preso, fin da subito, in grande simpatia Eva per cui, letteralmente stravede.

All’inizio vede di buon occhio la storia tra lei ed Ettore, ma poi, quando si accorge che il maggiordomo la sta facendo soffrire, cambia repentinamente idea.

 

Dino Sclavi (Franco Trevisi)

E’ il padre di Nicola, ma non di Anita.

Quando Dino l’ha sposata, Antonietta – ormai morta da tempo – era già incinta della bambina. Ma all’uomo questo non importava. La amava e ha amato e cresciuto Anita come fosse figlia sua.

All’inizio un sospetto che il padre di Anita potesse essere Giulio Sormani, Dino lo aveva anche avuto, ma la moglie gli aveva sempre giurato che non era così e lui le aveva creduto.

Dino è un conservatore ed è un uomo di buon cuore. Non ha grilli per la testa e, contrariamente al figlio Nicola, con cui si scontra spesso proprio su questioni “ideologiche”, pensa che al mondo debbano esserci sia i padroni che i servi. Che sia qualcosa che sta nell’ordine delle cose.

 

Il maresciallo Ghirri (Adolfo Margiotta)

E’ il maresciallo della locale stazione dei Carabinieri, appena un piccolo distaccamento.

All’inizio ci prova anche a far rispettare la legge, anche a costo di mettersi contro Giovanni Sormani. Ma ben presto capisce che questo porta solo guai.

 

 

“Rico” Bastiani (Marco Falaguasta)

Capofabbrica dell’opificio.

Contrariamente a quanto può sembrare a prima vista, Bastiani non è un uomo rozzo. Certo non ha studiato, ma è comunque molto intelligente. E privo di scrupoli.

Fin da subito aveva aderito entusiasticamente ai Fasci di combattimento e si era distinto per la sua violenza in occasione della repressione delle prime proteste operaie del biennio 1919/20. Comportamento, questo, che gli è valso il ruolo che occupa da meno di un anno in fabbrica.

Era stato Giovanni ad assumerlo, contro il volere di Giulio, certo che sarebbe stato in grado di tenere a bada gli operai molto meglio dei predecessori scelti da suo figlio. La situazione nel paese era difficile e serviva uno come lui per impedire alle idee socialiste e agli echi di rivolta di arrivare anche in quella piccola parte di Piemonte, nel “feudo” di Giovanni Sormani.

Già, il vecchio padrone e Rico Bastiani si capiscono e si rispettano, malgrado le differenze di classe, forse anche in virtù di una comune simpatia per Benito Mussolini, mai come in quei giorni di tarda estate del 1922 sulle prime pagine dei giornali.

Bastiani ambisce, nemmeno troppo segretamente, alla carica di caposervizio occupata da Sergio Marcoaldi, rispetto al quale è certamente più scaltro e spietato.

Uomo attraente e prestante, è l’amante di Sonia Ghelfi che trova in lui oltre che un uomo “all’altezza” delle aspettative, anche un informatore che le racconta tutto quello che avviene a Borgo Larici e in fabbrica.

Per parte sua, Bastiani spera che il legame con Sonia, ancorché pericoloso, gli frutti prima o poi quel posto a cui ambisce.

 

Eva Cravero (Giulia Elettra Gorietti)

Cameriera, malgrado sia rimasta orfana in tenera età, Eva è una ragazza allegra e solare che ha una sola grande paura nella vita: quella di rimanere sola. Anche per questo, forse, le piacciono così tanto gli uomini. All’inizio ha una relazione con Antonio, uno dei camerieri.  Poi si innamora di Ettore.

Come la maggior parte dei servi e degli operai, anche Eva non sa leggere.

 

Irene Berti (Camilla Ferranti)

E’ la cameriera personale di Sonia che la usa anche per spiare ed essere informata su tutto quello che accade al Castello. Superficiale, ma non cattiva, Irene è un po’ una spina nel fianco di Eva. La governante di casa Soriani, Rachele, non la sopporta.

 

Il dottor Novelli (Gianni Bissaca)

È il medico di Borgo Larici da sempre, da quando la “Sormani Tessile” era solo una piccola realtà locale e non la grande azienda che è oggi.

Novelli c’era già anche ventitré anni fa, nel 1899,  quando Bartolomeo Stella il fratello di Margherita,  era morto in circostanze a dir poco sospette.  Era stato proprio Novelli a testimoniare che si era trattato di un incidente come tanti che succedono e succedevano in fabbrica.

Non c’era stato nemmeno stato bisogno che Giovanni Sormani gli chiedesse di farlo. Era bastato uno scambio di sguardi fra i due. Giovanni sapeva che Novelli aveva capito. E sapeva anche che sarebbe stato zitto perché, per lui, quella testimonianza rappresentava una fortuna insperata. Essere il medico di fiducia dei Sormani prima e di Borgo Larici poi già di per sé significava far parte della esclusiva élite di quel mondo. Ma sapere quello che lui sapeva sulla morte di Stella significava godere di una sorta di impunità.

Da quel giorno Novelli ha vissuto di rendita e ha approfittato della sua condizione privilegiata per coprire la sua incapacità come medico.

 

Rosa Olivieri (Antonella Attili)

Maestra elementare. Insegna a Borgo Larici da molto prima che il paese venisse restaurato. Avrebbe già dovuto andarsene con l’inizio dell’anno scolastico in corso, ma il maestro che doveva sostituirla ha rimandato il suo arrivo di qualche settimana e così lei può rimanere al suo posto fino a quando non arriverà.

Il suo problema non è tanto quello di smettere di lavorare, quanto che, una volta abbandonata la scuola, sarà costretta a lasciare anche Borgo Larici e la sua casa. Sono le regole, a meno di essere sposati con qualcuno che risieda nel villaggio. Rosa ci ha anche pensato a sposarsi, ma con chi? Non è che lì intorno i papabili siano poi molti. A parte Dino Sclavi che, tutto sommato, a Rosa non dispiace.

 

Luigi Conti (Giampiero Mancini)

E’ il medico di Borgo Larici.  Da quando nel paese si è passati da poche decine di persone a qualche centinaia di abitanti, Novelli è stato costretto a prendere con sé un giovane assistente cui in realtà demanda tutti i compiti più ingrati.

Buono, generoso, altruista, Luigi, nato da famiglia nobile, ha scelto la medicina per vocazione.

A differenza di Novelli, Luigi è davvero un ottimo medico che vede nei malati delle persone e non delle seccature, perciò mal sopporta il carattere astioso e prepotente del suo collega. E infatti, molto spesso, litiga con lui. Anche perché, contrariamente a Conti, Novelli è davvero un incompetente.

 

Giulio Sormani (Simone Colombari)

E’ il primogenito di Giovanni. Perito chimico, nel 1899 ha brevettato il rivoluzionario sistema per la mercerizzazione dei tessuti che ha permesso all’azienda di famiglia di decollare. L’anno seguente, dopo averla trasformata in una società anonima e averla quotata in borsa, ne è diventato amministratore delegato succedendo al padre.

Nei confronti di quest’ultimo, Giulio ha una sorta di soggezione. E, anche a causa del suo carattere remissivo, ne è sempre stato succube. Gli si è ribellato, sia pure di nascosto, una sola volta nella sua vita. Almeno fino ad oggi.

E’ stato Giulio a creare intorno all’opificio, sul modello dei villaggi che aveva visitato durante i suoi viaggi in Inghilterra e in Belgio, l’insediamento di Borgo Larici, ristrutturando il vecchio paese ormai in rovina. All’inizio Giovanni era contrario e Giulio aveva faticato non poco per convincerlo della bontà dell’idea e di come, con una spesa tutto sommato non eccessiva e assolutamente proporzionata ai benefici che la famiglia ne avrebbe tratto, i Sormani avrebbero potuto legare a sé e alla ditta gli operai.

– Papà, un operaio felice rende al padrone molto di più di uno scontento, – gli aveva detto.

E, alla fine, Giovanni aveva ceduto. Salvo poi convincersi della bontà dell’idea, scusandosi con il figlio – cosa che non aveva mai fatto prima – quando erano  iniziati ad arrivare i primi risultati. Eh, sì, quella volta lì, il suo Giulio aveva davvero visto lontano.

La realtà vera è che sia il villaggio che tutta la beneficenza fatta nel corso degli anni, sono i modi che Giulio ha trovato per espiare una grave colpa. Qualcosa che, malgrado siano passati vent’anni, continua ancora tormentarlo come il primo giorno e che ha a che fare con la morte del cognato e il suicidio della moglie Margherita.

 

Don Costante (Massimo Wertmuller)

Questo prete di ottimi studi è il parroco di Borgo Larici da più di vent’anni, ancora prima che il borgo venisse restaurato.

Pur aderendo formalmente all’ideologia paternalistica che regna a Borgo Larici, si è ritagliato man mano la sua dose di autonomia, guadagnandosi la fiducia degli abitanti del Borgo. Conosce la loro condizione disagiata, ma sa anche che andare allo scontro frontale coi padroni non porterebbe alcun beneficio. Preferisce mediare, don Costante e impara ben presto a muoversi con furbizia e prudenza. È un impegno “carsico” il suo, che si snoda in profondità, come quello di un agente segreto che opera in territorio nemico. E, pur senza darlo a vedere, tra padroni e operai, si schiera sempre coi secondi. Come quando nasconde ai carabinieri e ai Sormani, Nicola Sclavi accusato della morte di padron Giulio.

 

Fausto Ferraris (Nicola Pistoia).

Ex maresciallo dei carabinieri.  E’ molto alto, magro. Veste sempre di nero e ha una cicatrice sul volto.

In passato ha lavorato a lungo per i Sormani ed è al corrente di molti dei segreti della famiglia. Come la morte di Bartolomeo Stella. O il fatto, di cui è all’oscuro anche Giovanni, che Margherita sia ancora viva.

Violento, crudele e sadico, prima di lasciare l’arma, aveva terrorizzato Borgo Larici e le campagne circostanti.

Dopo la partenza di Ferraris, erano fiorite numerose leggende su di lui. Leggende nere e terribili che, per molto tempo, i vecchi avevano raccontato intorno al fuoco per spaventare i più piccoli. E di cui, ancora oggi, a più di vent’anni di distanza, permane una sorta di eco.

 

Nicola Sclavi (Matteo Anselmi)

E’ il fratello di Anita. Ha forti simpatie socialiste ed è considerato una testa calda, cosa non troppo lontana dal vero.  Fumantino, orgoglioso e “capatosta” – tutte caratteristiche che lo fanno finire spesso nei guai – maldigerisce le ingiustizie e si ribella, cosa che, come detto, lo pone spesso in contrasto con il padre Dino.

 

Giovanni Sormani (Adalberto Maria Merli)

Il patriarca della famiglia Sormani è uno che ha costruito la propria fortuna da sé.

Alto, imponente, ancora forte come una quercia, elegante è l’incarnazione del padrone ottocentesco così come ci è stata tramandata dalla letteratura e dalle fotografie d’epoca.

Prima di fondare l’opificio nel 1878, Giovanni è stato uno spirito inquieto e ha fatto parecchi mestieri in giro per il mondo; di alcuni di essi si è perso anche il ricordo, forse perché non erano esattamente legali, come mormora ancora qualcuno a bassa voce.

E’ spietato, privo di scrupoli, spregiudicato ed è molto abile a tessere rapporti personali, soprattutto quelli che poi sono spendibili negli affari. Non si ferma davanti a niente e nessuno pur di raggiungere un obiettivo.

“La famiglia e la ditta prima di tutto”, è il suo motto.

Malgrado si sia ritirato da anni, lasciando il timone della “Sormani Tessile” al primogenito – ma non la quota di maggioranza, ancora saldamente in mano sua – è sempre lui a prendere le decisioni che contano.

Giovanni è l’anima nera della famiglia Sormani, il depositario di tutti i segreti. Anche di quelli più torbidi. Inconfessabili.

Famiglia Odescalchi

Sono quattro. Il capofamiglia, sua moglie e due bambini piuttosto pestiferi. E’ da loro che Anita va a servizio dopo avere deciso di abbandonare per sempre Borgo Larici.

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