Rai Edu: Su Rai 3 “Questa è la mia vita”

La storia del teatro italiano contemporaneo vista attraverso i suoi protagonisti. Franco Scaglia intervista i più importanti interpreti e registi della scena italiana dal Dopoguerra ad oggi nel nuovo programma di Rai Educational. Una ricognizione del passato e del presente per capire il futuro del nostro teatro. Rai Educational diretta da Silvia Calandrelli presenta “Questa è la mia vita”, ideato da Franco Scaglia e Marcantonio Lucidi.

Presentato da Franco Scaglia. A cura di Bruna Bertani. Regia di Margherita Lamagna. In onda su Raitre tutti i martedì a partire dal 6 marzo alle ore 01.00 e sul canale Rai Scuola a partire dal 16 marzo alle ore 20.00. La storia del teatro italiano contemporaneo vista attraverso i suoi protagonisti. Franco Scaglia intervista, nella cornice d’eccezione del palcoscenico del Teatro Argentina,  i più importanti interpreti e registi della scena italiana dal Dopoguerra ad oggi nel nuovo programma di Rai Educational “Questa e’ la mia vita”. Quattordici puntate in cui sarà raccontata la loro vita e la loro carriera, gli esordi, i grandi spettacoli, le speranze giovanili, le consacrazioni, le esperienze cinematografiche e televisive, i segreti della loro arte, rievocati davanti a una platea di allievi dell’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” . Ad aprire la serie martedì 6 marzo sarà proprio Gabriele Lavia che racconta la sua duplice natura di attore e regista: “Io sono un regista che fa l’attore e non il contrario. Anche se ero iscritto al corso di recitazione, il mio maestro d’Accademia nazionale d’arte drammatica, mi annunciò: Tu farai il regista”. “Uomo dalla fede atea”, come dice di se stesso, Lavia vede il teatro come la forma d’arte più importante della cultura occidentale: “L’occidente ha deciso che la scena fosse il luogo dove raccontare l’essenza dell’uomo, insondabile, inarrivabile. E oggi noi lo facciamo come nell’antica Grecia perché non è cambiato nulla, non può cambiare nulla”.

Il Maestro si sofferma anche sui suoi non facili esordi: “La mia generazione ha avuto la strada sbarrata dai Gassman, dai Tognazzi, dai Mastroianni, tutti quegli interpreti su cui si fondava l’industria artigianale del cinema italiano. Abbiamo trovato un muro. La mia fortuna è stata di fare Profondo rosso”.  La strada del successo nel teatro e’  difficile, come lo stesso Lavia racconta: “Dei diplomati d’accademia del mio anno, oggi ne lavorano soltanto due, e nessuna donna: io e Luciano Virgilio. All’epoca esisteva solo la Silvio D’Amico e da lì uscivano appena 22 attori l’anno, oggi dalle varie scuole ne escono 500. Di talenti fra di loro ce ne sono, ma è difficile trovarli”. Nel corso del programma, seguiranno a raccontarsi e a raccontarci  le loro vite artistiche, fra gli altri, nomi quali Glauco Mauri, per il quale esistono due modi di fare questo mestiere: “Uno è di chi crede nell’arte per l’arte, l’altro di chi crede nell’arte per la vita. Io credo nell’arte per la vita. Il teatro serve a comunicare poesia ed emozioni per aiutare la gente ad essere un po’ più ricca di umanità”; e ancora Monica Guerritore che racconta cosa le disse  Strehler : “Ricordati Monica che il teatro è il racconto di un uomo che diventa il racconto di tutta l’umanità”; Pippo Delbono che parla del suo teatro come di un modo di guardare la vita: “Bisogna essere conservatori e rivoluzionari allo stesso tempo”. E ancora Giulia Lazzarini, Mario Martone, Umberto Orsini, Isabella Ragonese.  Un nuovo capitolo della offerta di RAI Educational, che si propone  come delle vere e proprie lezioni di teatro, uniche e irripetibili, indirizzate al pubblico televisivo e agli allievi dell’Accademia, chiamati a partecipare e interagire con i grandi Maestri nel segno di una trasmissione generazionale di arte, sapere ed esperienza. “Questa e’ la mia vita” e’ un programma che, al pari del famoso talk show americano Inside the Actors studio, vuole essere uno strumento di apprendimento e proporsi come uno dei più importanti documenti sull’ultimo mezzo secolo di prosa italiana fra classicità e ricerca, fra nuove espressioni della scena e alta tradizione. Una ricognizione del passato e del presente per capire il futuro del nostro teatro.

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