Rete4: disoccupazione, tra sfruttamento e intolleranza, a “Terra!”

In Italia i disoccupati sono sei milioni. Un dato impressionante che probabilmente nasconde, dietro l’ufficialità delle cifre, una realtà ancora più drammatica, fatta di lavoro nero, sfruttamento e lotta senza esclusione di colpi per guadagnare qualcosa che definire salario sarebbe eccessivo.

Poveri in lotta tra loro è il filo rosso che cuce i servizi che “Terra!”, il settimanale firmato da Toni Capuozzo, in onda lunedì 15 aprile, in seconda serata, su Retequattro (e riproposto in prime-time, la sera seguente su Tgcom24).

Gli inviati di “Terra!” hanno attraversato il Paese per registrare le voci della protesta e della disperazione. Ma anche lo sfogo di chi vede nell’altro povero e senza lavoro (magari immigrato o rifugiato) una minaccia alla propria sopravvivenza. Storie raccontate senza cedere alla spettacolarizzazione e che tuttavia colpiscono per la sofferenza rappresentata e per gli esiti di una guerra tra poveri, che sfocia nell’intolleranza. C’è chi accusa i Rom, chi vorrebbe chiudere le frontiere alla immigrazione. Ci sono i sindacati che nel mantovano chiedono di limitare l’arrivo di extracomunitari, per non aggravare la condizione di chi (italiano o straniero) è alla ricerca di un posto di lavoro.

Storie, voci, testimonianze come quelle di Emergency e di Medici senza frontiere che, anche qui, in Italia hanno trovato occasioni di impegno sul versante umanitario. E infine la Sardegna. Non si può certo parlare, nell’isola, della “concorrenza” degli immigrati. La situazione però non cambia: la crisi aggrava le condizioni di vita dei più deboli ai quali sembra non essere offerta alcuna possibilità di riscatto.

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