Diva Universal presenta “Donne nel mito – Anna Frank”

Una ragazzina cresciuta troppo in fretta e la cui storia, grazie all’emblematico Diario, appartiene ormai a generazioni di persone che non possono e non vogliono dimenticare: Diva Universal (SKY – Canale 128) rende omaggio ad Anna Frank con una puntata di “Donne nel mito”. Un documentario che ripercorre, attraverso repertori e testimonianze, la fuga della famiglia Frank dalla Germania nazista, gli anni delle leggi razziali e della clandestinità in una soffitta di Amsterdam, il momento della cattura e quello della deportazione: un monito contro la brutalità della guerra e una vivida testimonianza della Shoah.

L’appuntamento con lo speciale a lei dedicato è per domenica 27 gennaio alle ore 20.50.

“Donne nel mito” è la serie di brevi pillole prodotte da NBC Universal Global Networks Italia per svelare l’altra parte della storia, quella scritta dalle donne, rivelata dalle sue protagoniste: da Lady Diana a Maria Callas, da Jacqueline Kennedy a Margaret Thatcher. Vite straordinarie ed intense di figure femminili che hanno saputo toccare i cuori e suscitare l’ammirazione del mondo. Un compendio dedicato alle donne di sempre e raccontato con l’eleganza che contraddistingue il Canale.

DONNE NEL MITO – ANNA FRANK

Annelies Marie Frank è nata a Francoforte sul Meno il 12 giugno 1929. Trascorre parte della sua vita ad Amsterdam nei Paesi Bassi, dove la famiglia si rifugia dopo l’ascesa al potere dei nazisti in Germania. Nel 1941 viene privata della cittadinanza tedesca divenendo così apolide. Nel 1942 riceve per il suo tredicesimo compleanno un quadernino a quadretti bianco e rosso sul quale inizia a scrivere il Diario. Meno di un mese dopo, il 6 luglio 1942 è costretta a nascondersi con la famiglia in un piccolo spazio segreto a due piani nel quale viene ospitata un’altra famiglia. Durante il periodo di clandestinità, Anna scrive il celebre Diario, descrivendo con considerevole talento le paure causate dal vivere in clandestinità, i sentimenti per Peter, i conflitti con i genitori e gli altri compagni di sventura e le sue aspirazioni di diventare scrittrice. Il 4 agosto 1944 la Gestapo fa irruzione nell’alloggio segreto e arresta le due famiglie trasferendole prima al campo di smistamento di Westerbork e successivamente ad Auschwitz. Anna viene tenuta prigioniera un mese ad Auschwitz-Birkenau e poi spedita a Bergen-Belsen, dove muore, a soli 15 anni, di tifo esantematico nel marzo 1945: tre settimane dopo sarebbe avvenuta la liberazione del campo.

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