Studio Universal presenta in esclusiva: “Il buio oltre la siepe” introdotto da Barack H. Obama

“Cinquant’anni fa uscì un film che conquistò istantaneamente la Nazione. Basato sul romanzo senza tempo di Harper Lee, “Il buio oltre la siepe” diede vita ad una storia indimenticabile di coraggio e convinzione, sul fare quel che è giusto, a qualunque prezzo, e ci diede uno dei grandi protagonisti del cinema americano: Atticus Finch, interpretato mirabilmente da Gregory Peck. Mezzo secolo  dopo, la potenza di questo straordinario film permane. Ancora ci dice qualcosa su chi siamo come popolo e sui valori che condividiamo.”

E’ la voce del Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack H. Obama che in esclusiva per l’Italia, lunedì 30 aprile alle ore 21.15, introduce su Studio Universal (Mediaset Premium sul DTT)  il capolavoro di Robert Mulligan: “Il buio oltre la siepe” (1962).

Il film chiude le celebrazioni per il centenario della casa madre Universal dopo un mese di grandi pellicole che hanno fatto la storia della Major e del cinema americano.

Il buio oltre la siepe – Il film

Basato sull’omonimo romanzo del Premio Pulitzer Harper Lee (1960), il film narra la storia di un avvocato, Atticus Finch (Gregory Peck), e della sua lotta per l’affermazione della giustizia in un piccolo paese dell’Alabama. Finch, rimasto vedovo, cresce da solo i suoi due bambini: Scout e Jem. I due sono spaventati e incuriositi dalla figura misteriosa di Boo Radley, un uomo che vive da anni rinchiuso in quella che i bambini chiamano “la casa maledetta”, alla quale Scout e Jem tentano di avvicinarsi spesso. Allo stesso tempo Atticus è chiamato a difendere e dimostrare l’innocenza di Tom Robinson (Brock Peters), un giovane nero accusato ingiustamente di aver stuprato una ragazza bianca.

La pellicola, fedele al romanzo da cui è tratta, affronta il tema del razzismo negli anni ’30, anni in cui è forte il sentimento di odio nei confronti dei neri, specialmente nei paesi del sud degli Stati Uniti. Il film tratteggia i diversi comportamenti nei confronti dell’integrazione delle comunità: da chi sostiene la segregazione a chi invece vuole superarla e a chi presenta comportamenti contraddittori. Ci sono poi i temi più generali come: la paura del “diverso”, rappresentato dalla figura di Boo Radley, temuto solo perché solitario e schivo; la tolleranza nei confronti del prossimo, che deve spingere a guardare le cose da punti di vista alternativi al nostro; e la famiglia come luogo dell’impartizione di principi morali e della loro applicazione nella vita di tutti i giorni.

Il titolo originale, “To kill a mockingbird” (“Uccidere un usignolo”), deriva dal fatto che l’usignolo è un uccello innocuo in quanto non si ciba di granaglie ma di insettivermi e larve e delizia tutti con il suo canto. Ucciderlo è quindi un peccato doppiamente grave, così come invadere la vita innocente e schiva di Boo Radley o spezzare quella di Tom Robinson. Il titolo italiano, invece, è una metafora che prende spunto da uno dei passi del racconto, dove il “buio oltre la siepe” è ciò che è sconosciuto pur essendo vicino. Nel romanzo è la figura di Boo, il vicino di casa che i ragazzi Finch non hanno mai visto e che, come diranno gli avvenimenti, temono solo perché non conoscono.

Con il suo audace ritratto d’ingiustizia razziale e il suo messaggio di tolleranza, lealtà e onore, il film rimane un pilastro della storia del cinema.

L’American Film Institute ha inserito la pellicola nella lista dei 100 più grandi film americani ed ha eletto Atticus Finch al primo posto nella classifica degli eroi dei film di tutti i tempi.

“Il buio oltre la siepe”, presentato in concorso al 16º Festival di Cannes, dove ha vinto il PremioGary Cooper Award, ha ottenuto 8 nomination agli Oscar® vincendo 3 statuette nelle categorie: Miglior Attore Protagonista (Gregory Peck), Miglior Sceneggiatura Non Originale (Horton Foote) e Miglior Direzione Artistica-Scenografia in bianco e nero (Alexander Golitzen, Henry Bumstead, Oliver Emert), aggiudicandosi, inoltre, 3 Golden Globes.

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