Studio Universal presenta: Omaggio a Marilyn Monroe

“Los Angeles – Marilyn Monroe la popolare attrice è morta poco prima dell’alba. E’ stata trovata esanime dalla cameriera…il coroner, incaricato delle indagini ha lasciato intendere che con molta probabilità si tratta di suicidio” (Ansa, 5 agosto 1962 – ore 15.01).

È il 5 Agosto del 1962 e tutti i notiziari e le prime pagine dei quotidiani diffondono la notizia della morte di Marilyn Monroe. Finisce così, a soli 36 anni, la favola della star più pagata e ricercata di Hollywood. A 50 anni dalla sua scomparsa Studio Universal (Mediaset Premium sul DTT) la ricorda affascinante più che mai nel film Gli spostati (1961) di John Huston. La pellicola sarà accompagnata da un episodio delle serie Hollywood Collection a lei dedicato.

L’appuntamento è per domenica 5 agosto alle 23.40 e lunedì 6 alle 14.00.

Gli spostati, il film che la vede al fianco di Clark Gable, sarà l’ultima produzione che l’attrice riuscirà a portare a termine.

 

GLI SPOSTATI

La bella e ingenua Roslyn, da poco divorziata, per mezzo dell’amica lsabelle stringe amicizia con due uomini: Gay, un cow boy in attesa anche lui del divorzio, e Guido, un valente meccanico. Respinti gli approcci di quest’ultimo, Roslyn sente nascere in sé una viva simpatia per il cow boy che, dal suo canto, non è insensibile al fascino della giovane donna, di cui riconosce ed apprezza la profonda sensibilità ed umanità. Inizia così una relazione fra Roslyn e Gay, finché Guido non propone all’amico di prender parte ad una caccia ai cavalli selvaggi…

 

HOLLYWOOD COLLECTION – MARILYN MONROE, OLTRE IL MITO

Norma Jeane Baker nasce a Los Angeles nel 1926. A causa della malattia della madre e per l’assenza del padre che non ha mai conosciuto, trascorre un’infanzia difficile, divisa tra orfanotrofi e affidi. È infatti la famiglia Bolender a prendersi cura della piccola Norma, tant’è che la stessa Marilyn nella sua autobiografia, My Story (scritta con Ben Hecht), li definirà i suoi veri genitori.

Nonostante le difficoltà di un’infanzia turbolenta e probabilmente mossa da un senso di rivalsa, Norma Jeane è convinta fin da giovane che “chiunque può diventare una stella di Hollywood”.

Il 1945 è per l’operaia Norma Jeane l’anno della svolta: grazie alle foto che un reporter militare le scatta, la sua bellezza cattura l’attenzione di una nota agenzia pubblicitaria di Hollywood. Il ciclone Marilyn comincia a sconvolgere l’America.

Dalle copertine alle passerelle, nel 1947 arriva infatti il primo contratto con la 20th Century Fox, a condizione però che cambi il suo nome: “Marilyn lo propose un impiegato della Fox”, si legge in My Story; il cognome Monroe, che era quello da nubile della madre, invece, lo suggerì la sua vecchia tutrice Grace, facendo notare come suonasse bene insieme a Marilyn. E’ l’inizio di una carriera sfavillante che la vedrà protagonista di più di trenta film in pochi anni.

Nel 1950 appare in Giungla d’asfalto di John Huston ed Eva contro Eva dove recita al fianco di Bette Davis, diretta da Joseph Mankiewicz.

Negli anni ’50 il talento della bellissima Marilyn si impone definitivamente nel mondo del cinema: film come Gli uomini preferiscono le bionde (1953), Come sposare un milionario (1953), A qualcuno piace caldo (1959) e Gli spostati (1961) delineano la vera Marilyn, provocante e disincantata ma anche donna fragile capace di intensa drammaticità.

I successi professionali sono però in netto contrasto con la sua vita privata. Nell’arco della sua breve esistenza Marilyn si sposa ben tre volte ma nessuno dei matrimoni va a buon fine. Dietro un’apparenza da donna felice e invidiata da tutti si è sempre nascosta la grande insicurezza di un essere delicato. Prigioniera di un’immagine “da dea” e piena di fresca innocenza, Marilyn è in realtà molto sola.

Definitasi in un’intervista del 1960 “un oggetto artificiale”, Marilyn sapeva infatti incarnare il bello di tutte le donne: all’occorrenza bambola svampita, star da palcoscenico, icona pop o eroina tragica.

Il 5 agosto del 1962 viene trovata morta nella camera da letto della sua casa di Brentwood, in California, a causa di un’overdose di barbiturici. Aveva 36 anni.

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