Su Rai5 al via “L’insostenibile leggerezza del prezzo”

Sei ragazzi inglesi, fanatici della moda, si sottopongono ad un originale esperimento: vengono mandati a scoprire la verità sulla provenienza e sui costi della produzione dei capi di abbigliamento a buon mercato, di cui sono appassionati consumatori. È “L’insostenibile leggerezza del prezzo – La moda a buon mercato”, la nuova serie di quattro puntate in onda su Rai5 il lunedì alle 21.15, a partire dal 18 febbraio.

“L’insostenibile leggerezza dl prezzo” è il primo di questi programmi ed è costruito come un reality che mette a dura prova le comode certezze dei giovani consumatori e svela i feroci meccanismi che sono alla base della produzione di molti articoli provenienti da paesi che creano a buon mercato. Un esempio è l’India, dove i sei protagonisti della trasmissione provano sulla loro pelle la fatica del lavoro clandestino e delle 15 ore al giorno passate a produrre migliaia di articoli di abbigliamento destinati alle catene delle principali città del mondo occidentale. Ad aggravare la situazione contribuisce la disciplina ferrea che regola il lavoro: nessuno può alzarsi senza permesso, ed è severamente vietato parlare mentre si lavora. Perché gli obiettivi di produzione devono essere raggiunti a ogni costo. E per un compenso di meno di cinque euro al giorno.

Con questo programma Rai5 inaugura – unico canale nel panorama televisivo – una nuova linea tematica che risponde alla crescente domanda di “eticità”, di sostenibilità e di attenzione all’uso consapevole delle risorse. Il ciclo  proseguirà, sempre di lunedì, con altre serie de “L’insostenibile leggerezza del prezzo” dedicati ai meccanismi perversi con cui si produce il lusso e il cibo a buon mercato e successivamente con un factual incentrato su una famiglia alle prese con gli sprechi, il riuso e una più oculata gestione domestica. A giugno infine è prevista la messa in onda de “Il paradiso è perduto?”, un ciclo di incontri-spettacolo sui temi della sostenibilità, dell’etica e del “green” condotti da Serena Dandini.

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