Per farla breve, il sistema normativo italiano, sia con Prodi che con Berlusconi al governo, ha riconosciuto in modo inequivocabile che le frequenze acquistate da 3lettronica sono utilizzabili sia per il DVBT e per il DVBH”. “Lo scorso 16 novembre – prosegue Novari – il Ministero dello Sviluppo economico ci ha autorizzato a trasmettere provvisoriamente in DVBT, riconoscendo ancora una volta il nostro titolo, mentre il 23 novembre l’Agcom ha fatto sapere di non aver ultimato il parere chiesto dal ministero, che il giorno dopo confermava l’autorizzazione provvisoria.
Da più parti si chiede ora di azzerare la procedura di assegnazione delle nuove frequenze tv digitali, mettendole all’asta. I miliardi investiti in Italia dai nostri azionisti cinesi potevano essere solo l’inizio di quell’afflusso di investimenti esteri così necessari al Pil del nostro Paese”, conclude Novari.