Auditel ha poi ostacolato, dalla seconda metà del 2008 e fino al mese di gennaio 2010, la pubblicazione giornaliera dei dati relativi alla voce ‘altre digitali terrestri’. Infine, ha erroneamente attribuito i dati di ascolto rilevati nel panel, nella fase della loro elaborazione, anche alla popolazione non dotata di apparecchi televisivi. Relativamente a quest’ultimo abuso Auditel dovrà comunicare entro tre mesi all’Autorità le misure adottate per la cessazione dell’infrazione. Secondo l’Antitrust, le condotte di Auditel hanno avuto un duplice effetto: da un lato hanno limitato fortemente le possibilità di crescita delle emittenti televisive che intendevano attuare strategie di erosione degli ascolti delle emittenti generaliste, anche diversificando le scelte di programmazione in funzione dei diversi comportamenti televisivi degli spettatori; dall’altro hanno protetto i canali delle principali emittenti generaliste dagli effetti negativi che sarebbero loro derivati dalla diffusione di informazioni sui dati di audience dei canali che si stavano significativamente riducendo a causa dei cambiamenti in corso. In questo modo Auditel ha garantito un vantaggio ai suoi maggiori azionisti (Rai e Mediaset), editori delle principali emittenti generaliste: non avendo consentito una corretta valorizzazione delle diverse piattaforme di trasmissione ne ha pregiudicato le potenzialita’ di crescita e frenato lo sviluppo di nuove offerte televisive. L’erronea attribuzione dei dati di ascolto anche alle famiglie non dotate di apparecchi televisivi ha inoltre sovrastimato l’audience soltanto delle emittenti non trasmesse sul satellite, beneficiando in tal modo le tv dei principali azionisti di Auditel.
Antitrust: multa di 1,8 milioni ad Auditel per abuso di posizione dominante
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