Asta frequenze tv: più lotti e tempi differenti

“I singoli lotti messi a gara saranno composti da reti di più frequenze, modulabili per macroaree di diffusione. Alcune di queste frequenze, posizionate sopra la banda 700, saranno assegnate per un periodo di tempo più limitato in quanto, coerentemente con le future decisioni comunitarie, potranno essere destinate a servizi diversi da quelli televisivi e dunque riassegnate, tramite ulteriori aste, a operatori di TLC”.

E’ quanto si precisa nel comunicato del Consiglio dei ministri, che, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, ha approvato la presentazione di un emendamento al decreto di semplificazione fiscale in Parlamento che prevede l’annullamento del beauty contest. “Con questa decisione – si legge nella nota – il Governo intende valorizzare economicamente una risorsa preziosa quale quella delle frequenze, puntando inoltre al consolidamento dell’industria televisiva e allo sviluppo del comparto TLC. Si pongono così anche le basi per la chiusura della procedura di infrazione comunitaria da tempo aperta contro l’Italia e si creano le condizioni per aumentare ulteriormente il pluralismo, la trasparenza e l’apertura del mercato”.

BANDO E REGOLE – Il bando della prima asta sarà emanato dal Ministero dello sviluppo economico entro i prossimi 120 giorni e sarà basato su regole stilate dall’Agcom, sentiti i competenti uffici della Commissione europea. “Con questo sistema di assegnazione – si legge nella nota -, lo spettro nazionale sarà maggiormente valorizzato e sfruttato in maniera più efficace, consentendo l’adozione delle più avanzate tecnologie trasmissive presenti sul mercato. Il Ministero dello sviluppo economico emanerà entro 120 giorni il bando della nuova gara per l’assegnazione delle frequenze, mentre le regole della gara dovranno essere elaborate dall’Agcom, sulla base del criterio della “partecipazione alla gara riservata agli operatori di rete, assicurando la separazione verticale tra i fornitori di programmi e gli stessi operatori di rete, che dovranno consentire l’accesso ai fornitori di programmi a condizioni eque e non discriminatorie”.

CONTRIBUTI – Si prevede, inoltre, “entro la fine del 2012 il riordino dei contributi per l’utilizzo delle frequenze televisive, che saranno progressivamente applicati per favorire l’ottimale utilizzo delle frequenze.

NUOVI STANDARD – Sono previste “misure atte a favorire l’introduzione di nuovi standard televisivi DVB-T2, MPEG-4 e successive evoluzioni, attraverso i quali sarà possibile aumentare la quantità e la qualità della trasmissione televisiva. Per questo motivo, a partire dal 1 gennaio 2015 le aziende produttrici di televisori saranno obbligate a utilizzare solo sintonizzatori digitali in grado di ricevere i nuovi standard. Le nuove tv, dal 1 luglio 2015, saranno le uniche a poter essere commercializzate. Gli standard DVB-T2 e MPEG-4 necessitano inoltre di un numero più limitato di frequenze e ciò consentirà la trasmissione di una quantità più ampia e avanzata di contenuti”.

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