Digitale, sale la protesta: "Si vedrà male per mesi"

IL DIGITALE terrestre è attivo nella nostra città da due mesi. I problemi, però, invece di diminuire sembrano aumentare così come le proteste da parte di molti cittadini. In particolare continua a non arrivare il segnale per vedere il tg di Rai 3 dell’Emilia Romagna. In compenso arriva quello del Veneto.

«I segnali sono bassi soprattutto in alcune zone della città — spiega Elvio Bergamaschi di ‘General Impianti srl’ —: il segnale analogico è dieci volte più potente di quello digitale, quindi all’inizio è stato potenziato ma poi il segnale è stato diminuito. Capita spesso che dopo avere installato e regolato il decoder, il giorno dopo l’utente ci richiama perché non vede alcuni canali. Sono soprattutto anziani che pensano che il lavoro non è stato fatto bene, invece è solo colpa del segnale». Bergamaschi riceve diverse telefonate del genere ogni giorno. Così come altri suoi colleghi antennisti.

«Addirittura — continua — il problema sembra essersi aggravato nel senso che da una decina di giorni non si vedono più bene neppure i canali Mediaset così come altri canali provenienti da Bologna». Un altro problema (aggiuntivo) è che molti cittadini hanno optato per comprare un decoder economico, di fabbricazione orientale, del valore di 15-20 euro. Si risparmiano alcuni euro ma il segnale viene captato in maniera ancora più debole.

«È una questione ‘politica’ — evidenzia Maurizio Vecchi, antennista —: la zona di Ravenna è sempre stata penalizzata perché fa capo al ripetitore di Barbiano (Bologna) ma da lì il segnale arriva male. Così molti utenti sono costretti a spendere più del normale per modificare il decoder e potenziare il segnale. Nella zona nord della città il problema è più diffuso, mentre a sud il segnale arriva meglio. Comunque bisogna considerare che questo è un passaggio epocale e in un certo senso sono da mettere in conto certi problemi e disagi, almeno per un po’».

É bene ricordare, a questo punto, che il digilate terrestre è il nuovo sistema di trasmissione di canali televisivi che utilizza il linguaggio digitale (lo stesso per intenderci dei computer, di internet e dei cellulari) come tecnica per garantire una maggiore e migliore diffusione del segnale televisivo. «In concreto — scrivono nel sito della Rai — il digitale terrestre permette di diffondere fino a cinque programmi con canali audio e servizi interattivi aggiuntivi, contro un solo programma diffuso in analogico». E la qualità è migliore, a patto che il segnale arrivi.

Fonte: Il Resto del Carlino

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