Digitale terrestre, irrisori gli incentivi alle tv locali

Continua la guerra delle frequenze. O si triplicano gli incentivi dati alle tv locali come risarcimento per liberare le frequenze destinate alla gara della banda larga, oppure sono guai. A dirlo è Marco Rossignoli, presidente di Aerenti-Corallo, l’Associazione delle imprese radiotelevisive locali, con una chiarezza che non lascia spazio a dubbi. «È evidente che gli indennizzi (al netto delle imposte), previsti dalla legge di stabilità 2011 (10 per cento del ricavato dalla vendita dei canali 61-69, con un massimo di 240 milioni di euro), siano talmente irrisori da non incentivare certamente nessuna tv locale a cedere le frequenze attualmente esercite».

Insomma quei 240 milioni di euro previsti dal governo come risarcimento proprio non bastano. «Con tali indennizzi – continua Rossignoli – non verrebbero risarciti, in moltissimi casi, neppure gli investimenti da ultimo effettuati, nelle aree già digitalizzate, per realizzare lo switch-off».

Quale soluzione allora? Secondo Rossignoli «Solo triplicando le risorse sarebbe possibile avvicinarsi ai valori minimi di mercato delle frequenze di trasmissione». Una posizione questa molto critica, per la quale già ieri Il ministro dello sviluppoo economico Paolo Romani aveva espresso le proprie riserve. Una posione che rischia di ostacolare la gara tlc, la cui partenza dovrebbe essere prossima. Se infatti le emittenti locali non liberano le frequenze a loro assegnate gli operatori telefonici interessati all’acquisto potrebbero tirarsi indietro o intavolare un gioco al ribasso. A rischio anche l’asta collegata, il beauty contest per l’assegnazione dei multiplex digitali ancora da attribuire, come sottolinea anche Rossignoli: «È inaccettabile che mentre alle tv locali vengono ridotte nove frequenze, stiano per essere assegnate, gratuitamente, attraverso una gara in modalità beauty contest, sei frequenze per trasmissioni televisive nazionali, con possibilità di assegnazione di alcune di tali frequenze a soggetti che già eserciscono altri multiplex nazionali».

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