Digitale terrestre, la Ue bacchetta l’Italia per il ritardo nel bando

Lo slittamento della gara per le frequenze, dovuto al nuovo parere chiesto dal governo al Consiglio di Stato, ha fatto irritare l’organismo europeo

Il nuovo quesito che il governo ha richiesto al Consiglio di Stato in merito alla questione Sky ha fatto irritare Bruxelles. Non tanto perché il quesito mette in dubbio una decisione europea (a proposito della legittimità che Sky approdi sul digitale terrestre, l’Europa si era già espressa favorevolmente a luglio), quanto perché provoca lo slittamento del bando sul digitale terrestre.

«La presentazione a Bruxelles del bando sul digitale è importante per la chiusura della procedura d’infrazione aperta a seguito di un esposto depositato dall’associazione Altroconsumo. Senza di esso non possiamo chiudere il caso». Così il portavoce del commissario europeo alla concorrenza, Joaquin Almunia, ha bacchettato l’Italia. Nel 2006 la Commissione europea contestava infatti la modalità con cui l’Italia aveva gestito l’avvio del Dtt, mantenendo il potere di mercato degli operatori già presenti sulla tv analogica e adesso aspetta l’attribuzione delle ultime frequenze per valutare la situazione.
Il ministro dello Sviluppo Economico (dal suo dicastero è partita la richiesta al Consiglio di Stato) ha, dal canto suo, garantito l’assenza di significativi ritardi all’avvio del beauty contest. Secondo Paolo Romani il quesito rivolto al Consiglio di Stato richiederà al massimo 20-30 giorni, poi sarà possibile far partire il bando di gara.

Fonte: BusinessPeople
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