Cesena, il sindaco scrive alla Rai: “Ancora troppi quartieri senza DTT”

Nei giorni scorsi il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi ha scritto nuovamente al Presidente della Rai, Paolo Garimberti, in merito alle persistenti difficoltà di ricezione, nel territorio comunale, dei programmi televisivi trasmessi sulle reti pubbliche: “Nel febbraio scorso avevo segnalato le forti difficoltà di ricezione dei canali RAI, in particolare di Rai 3, registratesi anche in varie zone del Comune di Cesena, e in particolare nel popoloso quartiere di Ponte Abbadesse”.

E ancora Lucchi: “E’ vero che questa non era, e non è, l’unica difficoltà sorta con il passaggio al digitale terrestre, e che si riscontrano problemi anche con altre emittenti, ma ritengo doveroso garantire ai cittadini la fruizione innanzitutto del servizio pubblico televisivo in tutta la sua completezza, compreso il TG della propria regione”.

 

“Pur non avendo ricevuto alcuna risposta diretta a tale mia nota, avevo però appreso da notizie di stampa come entro giugno si sarebbe posto rimedio a tali disagi. In realtà

l’Amministrazione Comunale di Cesena continua a ricevere, anche in questi giorni, lamentele e proteste di cittadini e richieste di sostenere le loro ragioni. Sono pertanto a chiederle di avere notizie in merito a quanto Rai ha fatto e intende fare in proposito, per assicurare il diritto dei cittadini di Cesena di ricevere il servizio radiotelevisivo pubblico.”

 

La lettera è stata posta all’attenzione dei parlamentari locali Laura Bianconi, Sandro Brandolini e Sandro Gozi, per stimolare il loro interessamento ai permanenti disagi di ricezione televisiva, che coinvolgono diverse zone del territorio cesenate e non riguardano esclusivamente le reti pubbliche.

Nel metterli a conoscenza della lettera da lui inviata al Presidente della Rai, il Sindaco afferma: “L’Amministrazione Comunale ha ricevuto formali segnalazioni dai Quartieri Borello e Cesuola e altre comunicazioni dal territorio del Quartiere Rubicone, oltre a quelle di tanti cittadini che segnalano a voce le loro personali disavventure al riguardo”.

Conclude quindi: “Sono pertanto ad auspicare un vostro intervento, nei modi che riterrete più utili, per rappresentare queste nostre difficoltà, avere notizie su quanto si sta facendo per porvi rimedio, sollecitare l’impegno per la loro effettiva soluzione”.

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