Digitale terrestre a Ferrara: antenne rivolte verso Aranova, nuovo polo unico?

La vostra antenna non è puntata verso Aranova, la postazione recentemente potenziata con un nuovo traliccio? Allora preparatevi a orientarla in quella direzione, perché il sito che si trova tra la città e Porotto dovrebbe (formula usata non a caso, perché nell’era del digitale terrestre non v’è certezza) diventare il polo unico di trasmissione dei segnali tv. Mediaset, dopo aver a lungo negato questa soluzione preferendo investire su Velo Veronese, sta predisponendo una sperimentazione di irraggiamento da Aranova: la partenza è prevista a marzo, sul dopo però nessuno mette la mano sul fuoco.

«Ho visto il progetto della nuova antenna – dice Gianluca Mazzini, che per conto della Regione ha seguito lo switch off -, è pensata per coprire la città di Ferrara e per non dare fastidio al resto della rete nazionale, perciò si parla di esperimento. Mediaset, lo ricordo, non ha obblighi; non ci sono vincoli per costringerli a potenziare il segnale qui, magari rischiando di danneggiare quello per il Veneto e la Lombardia». Se il gruppo del Biscione si stabilizzasse ad Aranova, trascinerebbe con sé una finora riluttante La7, mentre la Rai (che tra l’altro in estate ha potenziato la postazione bolognese di Colle Barbiano) fin dal dicembre scorso trasmette dal sito. «Sarebbe la soluzione auspicabile, con la buona volontà di tutti, che darebbe la possibilità di riceve tutti i segnali da una direzione», dice Alessandro Fortini, responsabile Cna Installazione e impianti.

Resistenze. Di mezzo c’è però il grattacielo, «ostacolo non solo fisico ma vera e propria barriera elettromagnetica», come dicono gli antennisti dell’associazione di via Caldirolo, presenti in massa ieri in conferenza stampa, a cui si deve una mappatura preziosa frutto di una campagna di misurazioni effettuata giorno per giorno.

Il problema è che la postazione delle torri di viale della Costituzione ha un angolo per Ferrara di 325° mentre Velo Veronese è di 335°: nessuna antenna commerciale discrimina per così pochi gradi, di qui le fastidiose interferenze dato che ci sono canali adiacenti che dovrebbero avere per legge al massimo un differenziale di 6db (il db è l’unità che misura il segnale) che invece in alcuni casi sale anche a 40db. Ecco spiegato perché il segnale Mediaset che proviene dal Verona risulta scarso o inesistente specie per chi abita nella zona sud-ovest della città, nel cono tra le vie Bologna e Ravenna. Come stabilito da tempo da Comune e Provincia, le antenne devono abbandonare il grattacielo (la proroga ministeriale scade a fine anno). «Invece – sottolinea Fortini – ancora oggi sono venti le emittenti tv locali che trasmettono da lì, ma con l’abbandono dei grandi network come Rai e Mediaset la situazione non sarà più la stessa». «Nessun utente – semplifica Giancarlo Pancaldi del consorzio di installatori Cir – ci chiede più di orientare l’antenna per ricevere dal grattacielo». E’ in particolare il gruppo Telestense a prendere tempo prima di abbandonare definitivamente le torri. Ingente esborso economico, è la giustificazione: «Ricordo che la Regione – rileva Mazzini – ha lanciato due bandi per l’innovazione, uno di 10 e uno di 1,8 milioni, cui ha ammesso le emittenti locali».

Bilancio. «Sul digitale terrestre abbiamo subìto decisioni prese altrove – allarga le braccia Fortini -, noi ce l’abbiamo messa tutta per venire incontro alle esigenze dei cittadini». Per Mazzini «la configurazione orografica particolare della pianura padana e le conseguenti difficoltà erano prevedibili, un po’ meno la complessità sul lato tecnico. Ancora non sappiamo, ad un anno distanza dal passaggio di tecnologia, lo scenario finale delle frequenze».

Tra l’altro entro dicembre 2012 saranno messe a gara, per essere allocate nello spettro della banda larga, quelle che vanno dal 61 al 69: in pratica un mini switch off.

E qui un brivido corre lungo la schiena, visto che quello del dopo-analogico è stato un anno ricco di disagi (e di spese) per i ferraresi e di super-lavoro per gli antennisti, «ma il caos – nota Corradino Merli, direttore della Cna – ha finito per agevolare moltissimi abusivi spuntati come funghi, in un mercato esploso. Gli antennisti “per caso” hanno penalizzato professionisti onesti e non solo i cittadini sono i danneggiati». E a questo va aggiunto che, secondo i tecnici Cna, il 60% dei decoder in commercio era di scarsa qualità per una non adeguata certificazione del ministero: se non ricevete il segnale dunque…

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