Europa7 HD: l’apertura a nuovi editori nel futuro della pay tv italiana?

Europa7HD è uno dei progetti più misteriosi del nuovo panorama della tv digitale italiana. Dopo anni di battaglie, ricorsi, controricorsi, scontri politici e leggende, Di Stefano è riuscito ad ottonere di fatto le frequenze (seppur con qualche polemica) necessarie a trasmettere contenuti in tecnica digitale terreste. Eppure tutto sembra bloccato e il progetto completamente fermo. Qual’ è il futuro di questa azienda televisiva? Quali i possibili sviluppi del segmento pay?
Ciò che più ha preoccupato fin da subito l’ utenza italiana è la scelta di sfruttare il nuovo spazio per veicolare contenuti a pagamento (dopo anni di promesse di tv libera), per giunta ricorrendo ad una tecnologia assolutamente inedita in Italia (e a dire il vero nel resto d’ Europa). Europa7 HD ha infatti deciso, per ottimizzare la banda a sua disposizione e focalizzare il proprio business nell’ alta risoluzione, di trasmettere direttamente in DTT2, il digitale terrestre di seconda generazione, non ancora supportato da nessun decoder attualmente in commercio se non quello prodotto e commercializzato appositamente per la stessa Europa7HD.

Per visualizzare quindi la programmazione dei canali HD di Europa7 è e sarà quindi necessario cambiare decoder, dopo magari aver proceduto all’ acquisto a seguito dei recenti switch off regionali. Un ostacolo non da poco se si pensa all’ enorme sforzo sopportato dagli italiani per il passaggio obbligato al digitale.

Ma quando si parla di pay tv, oltre che di tecnologia, è necessario presentare contenuti pregiati, prime visioni, serie tv popolari in anteprima ed eventi sportivi di richiamo (in Italia, purtroppo, solo il calcio). E su questo versante Europa7HD risulta un progetto assolutamente teorico, non avendo in library alcun contenuto degno per fare pay tv. Non è certo colpa di Di Stefano, sia chiaro, il mercato dei diritti televisi è in mano a colossi internazionali, spesso le stesse major protagoniste della produzione e della vendita stessa di questi diritti. In Italia, Sky di News Corporation e Mediaset proprietaria anche di Medusa.

Nonostante non ci siano ancora contenuti, Di Stefano e il suo team hanno comunque, ormai da mesi, cominiciato a confezionare canali digitali, dai classici nomi come “sentimental” “family” “horror” e via dicendo. Ma di fatto, al momento, sono canali vuoti, in super alta definizione, ma senza nulla di importante da trasmettere.

Di Stefano ci ha provato con il calcio, serie A e serie B ma la Lega ha deciso di chiudergli la porta in faccia ritenendo l’ offerta insufficiente. E ora? Voci di corridoio e in molti forum specializzati inizia a trapelare la nuova strategia della pay tv che pare morta sul nascere: affittare la propria banda a editori più importanti, preparati e magari, con più voglia di fare davvero televisione in Italia.

Sul digitale terrestre già Mediaset cavalca in parte questa opportunità, veicolando attraverso l’ offerta Mediaset Premium anche canali prodotti da case importanti come Disney e Universal. Ora quindi anche Europa7 HD è pronta ad offrire la propria banda, il proprio decoder ancora invenduto e brandizzato e la simpatia che negli anni si è conquistata tra gli italiani scandalizzati dall’ assurdo tutto italiano della giungla delle concessioni televisive. Un bottino che potrebbe valere molto, o forse poco, tutto è nelle mani dell’ imprenditore Di Stefano che ora dovrà dimostrare la propria capacità di sbloccare finalmente il mercato televisivo oligopolistico italiano.

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