Nella prima versione dell’assegnazione delle frequenze, infatti, sconfessata a inizio anno da Palazzo Chigi, il beauty contest prevedeva l’assegnazione gratuita delle frequenze a tutti gli operatori: in ballo c’erano Rai, Mediaset, Telecom I., l’Espresso e tutti i soggetti che sarebbero voluti entrare nella nuova piattaforma trasmissiva, come per esempio Sky, che pero’ annuncio’ di uscire dalla contesa perche’ non convinta dei criteri messi a punto dal ministro dello Sviluppo dell’epoca, Paolo Romani.
Ora la bozza di provvedimento, che dovra’ comunque essere messa in consultazione pubblica alla fine di novembre dopo una riunione prevista per domani all’Agcom, mette un tetto al numero di multiplex (sistemi di canali) che i futuri concorrenti potranno possedere: chi ne ha cinque non potra’ partecipare alla gara. red/lab