Mediaset Premium si rinnova e io rinnovo Premium

Ogni due anni, al 30 giugno, le tessere prepagate di Mediaset Premium per motivi di sicurezza vengono disattivate. Chi vuole, la rinnova. Chi non vuole, no. E chi invece vorrebbe ma non può (ognuno ha la sua “spending review”), semplicemente può attendere tempi migliori.

Quale migliore occasione, per gli insoddisfatti, di filarsela all’inglese? Non bisogna fare assolutamente niente, non servono disdette via raccomandata con ricevuta di ritorno. Nessuna lunga attesa al call center. Basta gettare la tessera scaduta.

La notizia è che invece i clienti chiamano, come in questi giorni. Si informano e si danno da fare per poter continuare a vedere. E quindi a pagare.

Evidentemente l’offerta Premium è ben congegnata, continua a rinnovarsi, offre qualcosa (come Play, il servizio on demand via internet) che nessuno riesce a fare allo stesso modo in Italia.

Tanto ben congegnata, verrebbe da aggiungere, che anche molti clienti professionali spuntano dal nulla dopo la disattivazione per chiedere il rinnovo. E se chiedono il rinnovo significa che si sono accorti che la tessera non va. E quindi sono clienti attivi. Strano. Quando capita di parlare di Premium con le cosiddette élite, la risposta è: «Ah sì, Premium, l’ho sentita nominare». Succede anche nella moda, lo chiamano “fenomeno Zara”.

Pay tv su misura: tutto il calcio che interessa davvero, i migliori titoli di film e di serie tv, documentari, canali bambini. Senza nessuno spreco, senza canali e canali che non si guardano mai. Ma con la migliore offerta on-demand esistente: 2.500 contenuti che partono quando vuoi. E chi si abitua a vedere la tv così, quando poi la tessera si disattiva…

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