Rai e Mediaset non investono in Molise per nuovi ripetitori: il guaio del digitale terrestre

Il digitale terrestre, questo sconosciuto. Ovunque il passaggio alla nuova tipologia di ricezione crea problemi e disservizi: Termoli non fa eccezione. Più che una rivoluzione questa novità è continua fonte di guai.

Canali oscurati, continue risintonizzazioni, interferenze, trasmissioni interrotte improvvisamente sono le problematiche più diffuse. Per non parlare delle chiamate ad antennisti, esperti e delle spese, non proprio modeste, per l’acquisto di decoder inutilizzabili o televisori dotati di decodificatori incorporati.

Un passaparola incessante di polemiche, lamentele e segnalazioni che finiscono sul tavolo del consiglio comunale di ieri. A sollevare la questione è stato il consigliere Francesco Rinaldi: “Ho deciso di portare la questione in consiglio dopo le segnalazioni dei miei amici e parenti e dopo aver sperimentato, personalmente, i disagi causati dalla rivoluzione del digitale terrestre. Non mi sembra giusto che i cittadini siano privati del diritto all’informazione sancito dalla Costituzione italiana. Molte zone hanno gravi problemi di ricezione.

Mi sono posto il problema ed ho cercato di andare a fondo della questione”. I problemi sarebbero causati da una mancanza di investimenti per l’aggiornamento dei ripetitori: “Ho contattato la dottoressa Eva Spina, dirigente della seconda sezione del Corecom, la task-force per il passaggio al digitale e mi ha spiegato che si garantirà la ricezione prima nei grandi comuni, come Roma – continua Rinaldi – La Regione Molise ha un numero di abitanti pari a quelli di un quartiere romano. Anche volendo investire in questo aggiornamento, l’iter burocratico è comunque lungo. Per cui chiedo al Sindaco di intervenire presso gli organi competenti per verificare le condizioni di ricezione”.

L’assenza di visibilità dei canali non è l’unico incubo dei termolesi: “Forse molti di voi non se ne sono ancora accorti, ma il digitale porta con sé un problema maggiore: il telecomando. Se si rompe bisogna ricomprare il decoder perché ogni impianto ha il suo telecomando. Nemmeno quelli universali funzionano. Fidatevi di me: i miei figli hanno rotto tre telecomandi ed ho dovuto ricomprare il decoder” scherza il consigliere Francesco Roberti.

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