Digitale terrestre in tilt da giorni niente tivù per migliaia di utenti

«Altro che canone! Non dovremmo pagare nemmeno un centesimo alla Rai per il servizio scadente che riceviamo». È la protesta «modello» degli spettatori traditi dal digitale terrestre che da tre giorni telefonano ininterrottamente in redazione. Tutti infuriati. Chiamano indignati, perché i canali Rai sono oscurati. Decine di chiamate. Dalla collina torinese, dalla prima cintura, e poi da Cuneo, da Novara, da Biella.

Anche sul web si scatena la protesta di chi ha dovuto rinunciare alla finale di «Sanremo» o alle partite domenicali. Centinaia di tivù regalano soltanto segnali fantasma, immagini a scatto, indecifrabili. Qualcuno si lamenta anche del centralino di «Rai Way», dove approdano tutte le segnalazioni dei «digitalizzati» furenti. «Sono rimasto in attesa per venticinque minuti e non sono riuscito a parlare con un operatore» dice un cittadino di Grugliasco.

Ci proviamo anche noi dalla redazione. Chiamata alle 16,16. L’operatore risponde dopo 3 minuti e 46 secondi. «Buongiorno posso essere utile?» chiede cordiale. Ascolta il problema e risponde comprensivo: «Siamo al corrente, ci arrivano chiamate da tutte le province. Non saprei dirle il motivo del guasto, ma i tecnici stanno facendo il possibile per risolverlo. Siamo spiacenti».

Anche la redazione Rai è tempestata di chiamate. «Sì, sì, anche noi abbiamo ricevuto molte telefonate di protesta e a tutti diciamo la stessa cosa: colpa di un guasto tecnico». A causare il black-out del segnale sarebbe stato un errore tecnico nel procedimento di switch-off (di transizione del segnale), intrapreso nei giorni scorsi proprio per risolvere i problemi di ricezione in alcune zone del Piemonte.

Fonte: La Stampa

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