La crisi delle tivù locali: chiude Telesubalpina

telesubalpinaTelesubalpina ferma le produzioni in Piemonte. L’emittente, nata nel 1976 in seno alla Diocesi di Torino e dal 2006 di proprietà della Multimedia San Paolo, mette tutti i dieci dipendenti in cassa integrazione a zero ore dal primo aprile.

Da domani le trasmissioni saranno curate dalla tv milanese Telenova. I lavoratori di Telesubalpina rivolgono un appello alle forze sociali, economiche e politiche del Piemonte perchè non consentano che si spenga “una voce tanto importante nel mondo dell’informazione”.

Ma , dice il sindacato dei giornalisti che con Cgil, Cisl e Uil, chiede nuove misure da parte degli enti locali, ” l’intera emittenza radiotelevisiva locale piemontese si trova ormai da un anno in una fase di forte crisi. Si tratta di un settore all’interno del quale lavorano oltre mille tra tecnici e giornalisti, e che al momento si regge solo grazie all’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga, i cui finanziamenti vanno esaurendosi. I Mille posti tra giornalisti e tecnici sono a rischio nell’emittenza radiotelevisiva privata in Piemonte, almeno 200 sono già spariti negli ultimi due anni. Il 72% dei dipendenti è oggi in cassa integrazione a zero ore e a rotazione, il restante 28% non riceve da mesi lo stipendio o lo prende in ritardo.

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