Spagna: scoppia il finimondo nelle società tv acquistate da Berlusconi

Da Dagospia arriva l’ennesima chicca targata Berlusconi. Mentre in Italia il Cavaliere stringe la morsa sulle televisioni, i suoi uomini della Fininvest in Spagna fanno altrettanto. In quel Paese sono presenti dal 1998 quando hanno messo le mani su Telecinco portandola al vertice delle reti televisive spagnole.

La cavalcata è andata avanti sotto la guida di Paolo Vasile, un fedelissimo di Berlusconi che fino al ’98 aveva lavorato in Mediaset, poi si è trasferito a Madrid per gestire Telecinco, portarla in Borsa nel 2004 fino ad allargare la presenza con un’operazione avvenuta a metà dicembre quando l’emittente ha comprato dal Gruppo editoriale “Prisa” (editore del quotidiano “El Pais”) il canale generalista “Cuatro” e la pay-tv sul digitale terrestre “Digital+”.
In quest’ultima operazione Confalonieri e il 57enne Paolo Vasile, che ha fama di decisionista, hanno buttato sul piatto 500 milioni di euro e sin dall’inizio hanno dimostrato di voler comandare nonostante gli impegni imposti dalla Consob spagnola. Quest’ultima aveva sancito l’obbligo di rinunciare al diritto di veto su tutte le decisioni del consiglio di amministrazione delle due società (Cuatro e Digital+) e sembrava che gli uomini del Biscione Telecinco avessero accettato la decisione. In realtà a distanza di poche settimane Vasile e i suoi scudieri hanno preso pieno possesso di tutte le leve del potere e il 12 gennaio hanno affisso nelle bacheche i nuovi organigrammi dai quali sono spariti ben 30 top manager.

Dentro le due società appena comprate è scoppiato il finimondo e i consiglieri di amministrazione hanno contestato la legittimità delle decisioni di Vasile. Quest’ultimo si è difeso dicendo che erano state assunte dalla finanziaria Sogecable che controlla il Gruppo editoriale “Prisa” a cui fanno formalmente capo sia “Cuatro” che “Digital+”, ed è andato avanti per la sua strada. Adesso in luogo dei 30 manager spagnoli è entrata in pista la squadra italiana di Vasile composta da Giuseppe Tringali, Massimo Musolino, Giuseppe Silvestroni e Salvatore Chiriatti.

Fonte: ClandestinoWeb

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