Telecom Italia Media: 7 giorni per decisione su cessione

Telecom si prepara al rush finale per la vendita degli asset televisivi. Tutto lascia immaginare che dopo il nuovo giro di consultazioni il cda sarà pronto a prendere una decisione settimana prossima, il 7 febbraio nel corso del consiglio convocato per l’esame dei risultati preliminari.

La stessa Ti Media, che aveva l’analoga riunione in calendario per il 5 febbraio l’ha spostata a giovedì. Sulle attese per offerte migliorative il titolo in Borsa ha guadagnato oggi il 5,9 per cento.

Dopo l’esame dei conti il presidente del gruppo editoriale Severino Salvemini, è prevedibile, lascerà aperta la riunione in attesa che il board di Telecom deliberi sulla cessione per poi tornare a riunirsi e recepire la decisione. Urbano Cairo, assistito da Lazard, avrebbe presentato un’offerta attraverso Cairo Communications (indifferente in Borsa +0,15%), controllata dall’imprenditore al 72,875% e da Schroeder al 2,09%. Riguarda i canali televisivi di Telecom Italia Media (esclusa la partecipazione del 51% di Mtv) e si avvicinerebbe secondo alcuni all’idea che il presidente esecutivo Franco Bernabé avrebbe del ‘non svendere’. Il valore della sua offerta sarebbe simbolico considerando sia il debito sia gli investimenti necessari per rilanciare l’emittente televisiva ma eviterebbe a Telecom nuovi esborsi. L’accordo poi vedrebbe anche un impegno di Telecom a garantire investimenti pubblicitari per alcuni anni.

Clessidra, che ha proseguito nella due diligence anche dopo che Equinox si è sfilata, ha messo invece sul piatto circa 350 milioni di euro, per l’intera Ti Media compresa Telecom Italia Media Broadcasting che, con i suoi tre multiplex rappresenta il ‘piatto forte’ dell’affare. Entrambi avrebbero chiesto un finanziamento per accompagnare il rilancio della società che, secondo indiscrezioni di stampa potrebbe essere di 100 milioni di euro. Per ora sarebbe un testa a testa e i prossimi giorni sembrano decisivi per arrivare a una scelta.

Qualcuno tifa per Cairo e già fa dei paragoni ripercorrendo la sua storia, dalla pubblicità, ai giornali al calcio e ora tv. In clima elettorale la politica ha già alzato le antenne: “E’ in gioco innanzitutto la rilevanza de La7 per il pluralismo del nostro sistema televisivo ma la preoccupazione riguarda anche – aveva dichiarato Paolo Gentiloni, responsabile ICT del Partito Democratico – il destino delle frequenze in possesso di Telecom Italia Media, specie quelle in banda 700Mhz, destinate tra pochi anni ad essere una vera miniera d’oro per un gruppo che ha in casa un grande gestore di telefonia mobile”.

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