Telecom Italia Media: debito elevato dilata tempi vendita

Nuova proroga dei tempi della data room per la vendita degli asset di TiMedia, ovvero l’emittente La7 e i multiplex digitali. Adesso, scrive MF, la nuova e definitiva scadenza e’ fissata per lunedi’ 3 dicembre. Oltre non si dovrebbe andare perche’ l’azionista di riferimento Telecom Italia vuole studiare pretendenti e offerte vincolanti in occasione del cda che verra’ convocato dal presidente Franco Bernabe’ venerdi’ 7 dicembre: domani comunque il tema sara’ affrontato dal board chiamato ad approvare i conti trimestrali. Alla base di questo ennesimo cambio di programma – inizialmente la scadenza doveva essere il 19 novembre, poi prorogata al 30 – c’e’ la volonta’ dei pretendenti di sciogliere uno dei nodi fondamentali dell’operazione, cioe’ l’eccessivo debito, 224 milioni, di TiMedia, gran parte del quale riconducibile a La7, che spende 200 milioni in palinsesti. Un tema che ha fatto drizzare le orecchie in particolare a Clessidra.

Il fondo di private equity fondato da Claudio Sposito (assistito dall’advisor Bain&Co) ha fatto l’offerta piu’ alta, 330 milioni, superando di slancio H3G (affiancata da Roland Berger e dalle banche Hsbc e Goldman Sachs) ferma a 300 milioni. La proposta di Clessidra, che alla fine potrebbe essere anche ritoccata a 350 milioni, sara’ finanziata per meta’ con equity e per l’altro 50% facendo ricorso al finanziamento bancario. Ed e’ proprio dopo una serie di confronti con gli istituti di credito che sarebbero emerse le prime difficolta’ dell’intera operazione. Perche’ gia’ l’esposizione di partenza di TiMedia e’ elevata e con ogni probabilita’ chi comprera’ gli asset dovra’ per prima cosa rinegoziarne i termini. Cosi’ se al debito di partenza (200 milioni) se ne dovessero aggiungere altri 150 o 175, l’indebitamento risulterebbe eccessivo rispetto alle performance reddituali del gruppo editoriale, da sempre in perdita a partire dai margini operativi: basti pensare che a fine settembre l’ebitda consolidato era in rosso per 26,4 milioni, e quello dell’asset privilegiato, La7, addirittura di 48 milioni.

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