Al via “Quello che (non) ho” con Roberto Saviano su La7

Anche i drammi della crisi economica e lo scontro tra politica e antipolitica fanno parte del sillabario della prima puntata di Quello che (non) ho, il viaggio nel mondo delle parole di Fabio Fazio e Roberto Saviano, al via domani su La7 nell’inedita forma di tre puntate consecutive, prodotte da Endemol Italia, in diretta alle 21.10 dalle Officine Grandi Riparazioni di Torino.

Quello che (non) ho – titolo che è un dichiarato omaggio a Fabrizio de André – sarà un vero e proprio reading, un raduno civile fatto di incontri, testimonianze, canzoni, monologhi. L’idea centrale del racconto poggia sulla convinzione che una parola è il veicolo per raccontare l’esperienza significativa di un’esistenza: per questo ciascuno degli ospiti porterà in studio la sua parola “cara”, raccontando una storia, leggendo un brano o cantando una canzone.
Le parole saranno declinate in tanti modi, dalle parole “da buttare” a quelle “depredate”, da quelle “non mantenute” a quelle “d’autore”, dalle parole “d’ordine”, che siano un auspicio per il futuro, a quelle gergali, per dirlo “in altre parole”.

Roberto Saviano ha scelto di iniziare dalla più scottante attualità : il suo monologo affronta il tema della crisi economica attraverso i drammi personali di chi, in modo trasversale, paga sulla propria pelle le conseguenza di una situazione difficile, mentre a guadagnarci sono le mafie.

Sul senso delle parole politica ed antipolitica e, ovviamente, su ciò che questo confronto rappresenta nel momento attuale, intervengono Gad Lerner e Marco Travaglio.

Quello che (non) ho è un racconto a più voci che si snoda lungo tre linee narrative: l’emotività suscitata dalle parole e dagli incontri, l’attualità dei monologhi di Roberto Saviano e la comicità di Luciana Littizzetto ospite fissa delle tre serate e degli altri artisti che si aggiungeranno a rotazione ogni sera a partire da Paolo Rossi.
Quello che (non) ho è anche un racconto musicale nel quale le canzoni sono scelte ed interpretate per la loro capacità di essere parola, memoria, dunque parte integrante di un discorso che punta a suscitare emozioni attraverso titoli che ormai sono considerati veri e propri inni di libertà e di protesta. Sarà Elisa, per tutte e tre le serate, a questo racconto in musica fatto attraverso cover di canzoni leggendarie. In questa prima puntata intervengono anche Raphael Gualazzi e i Litfiba.

Il dialogo tra Fabio Fazio e Roberto Saviano, questa volta, prendendo spunto dal titolo del programma sarà tra “quello che ho” e “quello che non ho”.

Il brano di Fabrizio De Andrè Quello che non ho, nei suoi molteplici arrangiamenti ed interpretato ogni volta da artisti diversi, sarà la colonna sonora del programma mentre le coreografie, affidate a Roberta Mastromichele, saranno espressione anche esse di questo racconto.

Quello che (non) ho sarà anche trasmesso in HD sul canale 507 del digitale terrestre e in diretta simulcast all’indirizzo www.quellochenonho.la7.it e su www.youtube.com/la7intrattenimento

Quello che (non) ho vedrà anche la partecipazione attiva del pubblico a casa che, attraverso i social network, potrà intervenire nel racconto, inviando le proprie parole e le esperienze a esse legate, contribuendo a costruire un vero e proprio dizionario esperienziale. Sono in tanti ad averlo già fatto, attraverso il sito www.quellochenonho.la7.it e sulla fanpage www.facebook.com/quellochenonhola7 seguendo l’invito lanciato da Fazio e Saviano in un video postato sul sito de La7 e su YouTube. Sul “muro” del sito sono presenti già tantissime parole d’ogni tipo, dalle più semplici come “gatto”, “scarpe”, “pennello” o “carillon” alle più ampie come “vita”, “olocausto”, “futuro” o “fede”. Parole legate ai ricordi dell’infanzia, alla speranza per il futuro, alla crisi del presente. Sul sito dedicato al programma saranno inoltre disponibili una videogallery e le repliche integrali delle puntate.

Quello che (non) ho – prodotto da Endemol Italia – è un programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano, scritto con Pietro Galeotti, Michele Serra, Francesco Piccolo, Samanta Chiodini, Giacomo Papi e Federica Campana. L’idea scenografica è di Francesca Montinaro, la regia di Duccio Forzano.

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