Diva Universal festeggia i 70 anni di Aretha Franklin con “Donne nel mito”

È una delle più grandi cantanti della storia mondiale ed una delle icone della musica gospel, soul e R&B. Per festeggiare i 70 anni di “Lady Soul”, Aretha Louise Franklin (Memphis, 25 marzo 1942), Diva Universal (SKY – Canale 128) le dedica lo speciale Donne nel Mito, il tradizionale spazio riservato alle figure femminili chiave della storia. L’appuntamento è per domenica 25 marzo alle ore 21.00.

Attraverso immagini e appassionanti interviste di repertorio, il Canale ripercorre la vita della donna che si è aggiudicata ben 21 Grammy Awards, 8 dei quali vinti consecutivamente nella stessa categoria (Best Female R&B Vocal Performance) tanto da far soprannominare il premio “The Aretha Award”.

Prima donna ad entrare a far parte della Rock and Roll Hall of Fame (3 gennaio 1987), nel 2008 Aretha è stata inserita dalla prestigiosa rivista Rolling Stone al nono posto della classifica dei 100 cantanti più grandi di tutti i tempi.

Donne nel mito è la serie di brevi pillole prodotte da NBC Universal Global Networks Italia per svelare l’altra parte della storia, quella scritta dalle donne, rivelata dalle sue protagoniste: da Lady Diana a Maria Callas, da Jacqueline Kennedy a Margaret Thatcher. Vite straordinarie ed intense di figure femminili che hanno saputo toccare i cuori e suscitare l’ammirazione del mondo. Un compendio dedicato alle donne di sempre e raccontato con l’eleganza che contraddistingue il Canale.

 

DONNE NEL MITO – ARETHA FRANKLIN

Aretha Louise Franklin nasce a  Memphis il 25 marzo 1942. ll padre, predicatore battista famoso a livello nazionale, educa i figli ad una cultura religiosa solida, ma non riesce ad evitare il naufragio del suo matrimonio con Barbara Siggers, la madre di Aretha. Quest’ultima, dopo la separazione dei genitori, si trasferirà a Detroit con il padre. “La mia crescita ha avuto molto a che fare con la Chiesa – dichiarerà Aretha – Mi è servita moltissimo come punto di partenza come cantante”. È proprio nel coro gospel della New Bethel Baptist Church che Aretha trova un contesto ideale per la sua crescita artistica. Appena adolescente dà alla luce due figli che vengono affidati alla nonna materna senza mai rivelare il nome del padre. All’inizio degli anni ’60 rimane affascinata da Sam Cooke, il primo cantante capace di trasformare le proprie radici gospel in musica soul di successo. Seguendolo come spalla nei suoi tour, Aretha diventa sempre più consapevole dei propri mezzi, si trasferisce quindi a New York dove si lega all’etichetta discografica Columbia Records ed inizia ad ottenere i suoi primi successi. Nel 1962 sposa Ted White che diventa suo manager. Nel 1967 arriva la svolta quando passa alla Atlatic Records e registra la sua prima hit I Never Loved a Man (The Way I Love You) che, insieme ad altri lavori di quegli anni, influenzerà molto lo scenario futuro dell’R&B. Nel 1968 ottiene il primo dei suoi numerosi Grammy Awards e diviene The Queen of Soul (la Regina del Soul), il soprannome che l’accompagnerà per tutta la sua carriera. In questi anni Aretha diventa motivo di orgoglio per le minoranze di colore americane, grazie anche alla sua interpretazione del brano Respect di Otis Redding, che diventa un inno dei movimenti femministi e per i diritti civili. Aretha si impegna infatti ad appoggiare, assieme al padre, l’operato di Martin Luther King e, a seguito della sua morte, sarà proprio lei ad intonare il gospel durante il rito funebre. Tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, molti suoi dischi scalano le classifiche USA. Aretha spazia dalla musica gospel al blues, dal pop al rock and roll. In questo periodo finisce anche il suo matrimonio con Ted White (1969). Nel 1971, all’apice del suo successo, si esibisce al Fillmore West di San Francisco dove sul palco viene raggiunta a sorpresa dal grande Ray Charles che di lei dirà: “Quando canta una canzone ti colpisce subito al cuore. È come vedere Bette Davis in un film. Riesce a colpirti subito”.

Nei primi anni ’70 comincia, però, il suo declino commerciale. Nel 1979 suo padre rimane vittima di una rapina; due colpi di pistola lo feriscono e lo inducono in uno stato di coma che lo porterà cinque anni più tardi alla morte. Aretha, per superare il dolore, si concentra nella musica. Viene acclamata per la sua performance nel film The Blues Brothers e con Freeway of love realizza un brano che finalmente la riporta in vetta.

Ancora oggi Aretha Franklin rimane l’indiscussa Regina del Soul.

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