Attraverso filmati inediti ed interviste in esclusiva al regista Francis Ford Coppola e ad alcuni degli attori, quali Al Pacino, James Caan, Talia Shire e Joe Mantegna, il documentario ripercorre le diverse tappe della trilogia, in modo particolare del primo capitolo. I dubbi della Paramount Picturesa realizzare un crime movie. Le difficoltà incontrate da Coppola nell’imporre le proprie scelte:Marlon Brando nel ruolo del patriarca Don Vito Corleone e Al Pacino in quello del figlio Michael, mentre la casa di produzione avrebbe voluto attori più famosi o più gestibili, come Robert Redford oRyan O’ Neal. La volontà dello stesso Pacino di interpretare un altro personaggio, Sonny Corleone (il provino per quel ruolo fu però fallimentare). I ritardi nella lavorazione della prima pellicola e la crescita esponenziale dei costi.
Uscito nel 1972, Il Padrino diventa campione di incassi. E vince agli Oscar. Sull’onda del successo planetario della pellicola, la Paramount Pictures spinge Coppola a lavorare ad un sequel, nonostante il regista italo-americano non avesse ipotizzato un seguito. Anche Il Padrino II trionfa ai box office e fa ancora incetta di premi Oscar. Questa volta Coppola riesce ad imporsi e si dichiara non disposto a continuare la saga. Circa quindici anni dopo, problemi finanziari lo costringeranno a cambiare idea. Nasce il Padrino III, ma il pubblico e la critica non l’apprezzeranno.
Il documentario di History analizza inoltre il significato e l’impatto della trilogia sull’immaginario collettivo. I tre film danno vita ad un vero e proprio fenomeno di massa, ispirando giochi e linee di moda. Molte battute del film entrano a far parte del linguaggio corrente. Lo stesso mondo criminale ne viene influenzato, come ammettono gli ex magistrati Michael Chertoff e Eliot Spitzer, che negli anni ’80 e ‘90 combatterono la mafia, o alcuni esponenti della malavita intervistati da History.
La storia narrata dalle pellicole finisce per rappresentare il lato oscuro del sogno americano. O come spiega Coppola: “Il capitalismo nella sua forma più pura”.