Ritorna Enrico Bartolino su Rai 3 con “Glob Spread”

Dal passato viene il titolo, lo stesso di dieci fortunate edizioni degli scorsi anni, ma dal presente viene la parola che l’accompagna: “Glob Spread” – in onda il mercoledì in seconda serata su Rai3, ma con due incursioni anche al martedì, il 10 e il 17 gennaio – segna il ritorno di Enrico Bertolino e la ripresa in un viaggio alla scoperta del comunicare. Ma i tempi cambiano, la comunicazione si fa più veloce, e allora il programma si adegua: tutto in diretta dall’Auditorium A del Centro di Produzione Tv Rai di Milano, con l’obiettivo puntato sull’economia, intesa come metafora del mondo. Si può interpretare tutto attraverso l’economia e le sue leggi? Si possono “misurare” i cambiamenti prodotti dalla crisi nel nostro mondo? E’ quanto Enrico Bertolino proverà a fare – mixando sorriso e riflessione – con gli ospiti che lo raggiungeranno settimana dopo settimana (il primo, martedì 10, è Curzio Maltese) e con il cast fisso: Lucia Vasini e i suoi commenti all’insegna del sorriso, Stefano Bartezzaghi con l’approfondimento e Fabrizio Casalino che “porta” a Glob Spread il ministro Corrado Passera.

“Sono felicissimo – dice Enrico Bertolino – di ritrovare quelle presenze: Lucia, con cui abbiamo avuto una bellissima convivenza nelle scorse edizioni e che è un’amica; Casalino che è stata una bellissima scoperta ed è un appassionato delle cose che fa. E poi la competenza: quando hai una ‘punta’ come Bartezzaghi puoi permetterti di essere tu l’imbecille. Il nostro obiettivo è quello  di riuscire a far sorridere perché dall’ironia può nascere una migliore accettazione della situazione: di comunicazione drammatica, di quella impegnata oppure di quella ilare senza motivo ce ne è già a sufficienza. Siamo passati da un’epoca di comunicazione divertita e divertente a un’epoca in cui la comunicazione è diventata tragica. Noi non siamo un programma giornalistico, non siamo un programma didattico, non insegniamo niente a nessuno. Ma vorremmo fare in modo che ci sia sempre una risata col retrogusto del pensiero”.

Un ritorno, quello di Bertolino, voluto dal direttore di Rai3, Antonio Di Bella, per tentare di ripetere il successo di una trasmissione che – in tv e sul web – contava su un pubblico fedelissimo e aveva raggiunto, nelle edizioni precedenti (in onda la domenica sera), uno share superiore all’11 per cento.

“Ho voluto ricominciare proprio con Enrico Bertolino – dice il direttore di Rai3, Antonio Di Bella – che ho avuto modo di apprezzare e stimare nella mia precedente direzione, per proseguire e rilanciare la linea di satira e di lettura divertente della realtà. Alla consolidata struttura della trasmissione precedente, Glob, ho chiesto a Enrico di affiancare una lettura personale e irriverente dei problemi economici attuali sintetizzate in una delle molte nuove parole che abbiamo cominciato ad usare più di frequente, Spread”.

Fondamentale, nel programma, lo studio disegnato dallo scenografo Rai Giuseppe Chiara: una postazione principale che ricorda quella di un tg, circondata da schermi e sovrastata da un giornale luminoso per poter “staccare”, in diretta, su quanto accade nel mondo, dalle borse alle breaking news, uno spazio dedicato a Lucia Vasini e un set per le interviste con gli ospiti. Ci sarà anche il pubblico, reale e virtuale insieme: gli spettatori saranno infatti in collegamento da un altro studio e la loro immagine sarà proiettata su un grande schermo sul fondo della scena di Glob Spread.

“Questa nuova avventura – spiegano gli autori – segna ancora un cambiamento di Glob, nel segno dell’immediatezza. Ormai tutto avviene a grande velocità e a questo ci siamo adeguati anche noi, a partire dalla scelta della diretta che ci permetterà di commentare in tempo reale quanto accade e di analizzare i linguaggi della comunicazione da quella dei Tg del giorno a quella dei talk show”.

“Glob Spread” è un programma ideato da Enrico Bertolino e Marco Posani, scritto con Dario Baudini, Stefano Redaelli, Lucio Martignoni, Maurizio Giambroni, Enrico Nocera e Riccardo Piferi. La regia è di Marco Bonfante.

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