Su Rai 1 la nuova fiction “Nero Wolfe”

Otto episodi per celebrare il più eccentrico tra i grandi investigatori: Nero Wolfe, il personaggio creato da Rex Stout. Si tratta della serie prodotta da Rai Fiction e realizzata da Luca Barbareschi per Casanova Multimedia, in onda a partire da giovedì 5 aprile in prima serata su Rai1.

Nel cast dell’adattamento, per la regia di Riccardo Donna, Francesco Pannofino (Nero Wolfe), Pietro Sermonti (Archie Goodwin), Andy Luotto (Nanni Laghi), Giulia Bevilacqua (Rosa Petrini), Marcello Mazzarella (Commissario Graziani), Michele Laginestra (Spartaco Lanzetta), Davide Paganini (Maresciallo).

Wolfe è un genio capriccioso, misantropo, misogino, egocentrico, fobico, maniacale ma capace di risolvere i misteri più intricati senza uscire (quasi) mai da casa. Non esce perché il movimento (di sé stesso, degli altri, degli oggetti meccanici) è una tra le tante cose che detesta. Per lui si muove Archie Goodwin, il suo assistente, che va, vede, ascolta, qualche volta usa le mani e spara. Poi torna indietro e riferisce. Wolfe ascolta, sprofonda nella sua poltrona, socchiude gli occhi e inizia il geniale lavorio mentale che mette in ordine gli eventi, elimina l’inessenziale e infine isola l’elemento che porterà alla soluzione del mistero e all’arresto del colpevole.

Wolfe non stringe mani, non si alza davanti alle signore, non fa nulla per mascherare il fastidio che l’umanità intera, specie se femminile, gli procura. Apparire antipatico è solo una delle strategie che ha messo in atto per evitare che gli spigoli e le ruvidezze del mondo possano rovinare l’affilatura di quel tagliente rasoio che è la sua capacità di analisi. Un’altra è imporre a tutti le sue inderogabili abitudini: coltivare orchidee nella serra sul tetto di casa dalle 9 alle 11 e dalle 16 alle 18 di ogni giorno, pranzare alle 13 e cenare alle 20 spaccate, evitare ogni riferimento al lavoro durante i pasti. La grassezza è un’ulteriore linea di difesa, la più ravvicinata, il guscio delle mura domestiche quella più esterna.

Tra le stesse mura vive, oltre ad Archie Goodwin, anche Nanni Laghi, cuoco e maggiordomo. Che a sua volta non ha un carattere facile. Per esempio, chiamarlo cuoco basta già a suscitare una reazione molto infastidita: chef, non cuoco! E si capisce che un così insolito menage a trois sia perfetto per generare scintille, divertenti scintille di commedia che rischiarano le oscurità dell’animo umano che Wolfe esplora nel corso delle sue investigazioni. Durante le quali non manca di rivelare l’aspetto più nascosto di sé stesso: una inattesa umanità.

Gli episodi

Primo episodio: La traccia del serpente

Appena sbarcato a Roma col fido assistente Archie Goodwin, il famoso investigatore americano Nero Wolfe viene contattato dalla sua prima cliente: una donna chiede di rintracciare un pensionante dell’albergo in cui lavora, sparito da giorni.
Mentre Wolfe sembra occuparsi più del trasloco delle sue preziose orchidee e dell’assunzione di un cuoco, Nanni Laghi, Archie trova due indizi: un giornale con titolo ritagliato e un meccanismo a molla bastano a Wolfe per capire che l’uomo sparito è coinvolto nell’omicidio del professor Colombo, che si pensava morto di infarto. Con la collaborazione del factotum Spartaco Lanzetta e della giornalista Rosa Petrini, che pubblica la notizia sul giornale, Wolfe fa pressioni sulla Polizia, alla fine costretta a riaprire le indagini. Come anticipato da Wolfe, Colombo è stato ucciso con un ago nascosto in una mazza da golf e imbevuto del veleno di un rarissimo serpente tropicale. Nel frattempo anche il pensionante, che aveva costruito su commissione la mazza killer, viene ritrovato cadavere.
I sospetti si concentrano sulla moglie di Colombo, che da poco gli aveva regalato il set di mazze tra cui si presume trovarsi l’“arma del delitto”. Ma il quadro cambia radicalmente quando Wolfe capisce che il bastone era di proprietà del compagno di partite del professore, un ricco commendatore.
Intanto il serpente è molto più vicino a Wolfe di quanto lui non sospetti…

Secondo episodio: Champagne per uno

Reclutato come accompagnatore a un ricevimento per ragazze-madri, Archie Goodwin assiste inerme alla morte di una delle due giovani che scorta, Lucia, avvelenata con l’arsenico. La Polizia è sicura si tratti di suicidio, ma Archie è convinto del contrario, ed inizialmente Nero Wolfe sospetta dell’ex-fidanzato della vittima, che era stata abbandonata alla notizia della gravidanza e in seguito aveva perso la bambina.
Le indagini si concentrano sulla famiglia che ospitava il ricevimento e che sostiene la Fondazione per ragazze madri: si scopre che la padrona di casa, Luisa Grandi, in realtà odia la Fondazione creata dal facoltoso marito, e Wolfe capisce che non è un caso che Archie sia stato coinvolto nella serata. Soprattutto, avvalendosi di Lanzetta e Rosa Petrini, Wolfe apprende che Lucia era in cattivi rapporti con la madre, il cui strano passato la rende sospettabile: impiegata alla fabbrica Grandi, dopo pochi mesi aveva lasciato il lavoro per dedicarsi a una vita nel lusso…

Terzo episodio: Il patto dei sei

Un ragioniere e il suo principale contattano Nero Wolfe: il primo accusa  la fascinosa Lara Fox del furto degli stipendi di una troupe di Carosello; il secondo difende l’attrice perché la ama. Non solo Lara è scagionata da Wolfe, ma si propone come cliente: suo padre e altri quattro durante la guerra stipularono il “Patto dei Sei” con un lord inglese, Clivers, per aiutarlo a fuggire da un carcere. A lui la libertà, a loro un lauto compenso. L’uomo non onorò mai il debito: compito di Wolfe è aiutare i superstiti e i loro eredi a riscuotere la somma finché Clivers è a Roma.
Quando l’altro membro dei Sei, che si trova in città per parlare con Wolfe, viene ucciso con un colpo di pistola, Wolfe sospetta che Clivers c’entri qualcosa. Graziani, intanto, ha ritrovato gli stipendi della troupe nell’auto di Lara e intende arrestarla, ma Wolfe nasconde l’attrice in casa e così la salva. Poi con l’aiuto di Archie Goodwin organizza un serrato confronto col lord, che a sorpresa afferma di aver già pagato il debito anni prima con un altro membro dei Sei, Meduni. Il quale, però, è scomparso da tempo.
La versione di Clivers è credibile, a maggior ragione quando Archie spiega a Wolfe che l’ultimo superstite dei Sei, una guardia giurata di nome Sgroi, si è mostrato stranamente disinteressato al recupero dei soldi

Quarto episodio: La principessa Orchidea

Yu Lan, giovanissima venditrice ambulante di cravatte, descrive a Nero Wolfe una donna rapita a bordo di un auto: aveva una spilla con le lettere C ed S e una fede. Senza prenderla troppo sul serio l’investigatore invita Archie Goodwin ad approfondire, ma prima che l’assistente possa farlo Yu è investita dalla stessa vettura del sequestro e finisce in coma.
Wolfe si sente così in colpa da chiedere un articolo sul caso a Rosa Petrini. L’effetto immediato è che la Ristori, a capo della Compagnia del Soccorso, si presenta da lui per sapere chi ha fatto riferimento alla loro spilla. La donna spiega di non essere la rapita (ha la spilla, ma anche una doppia fede) e anzi chiede aiuto: teme che l’associazione sia usata per scopi loschi…
Archie pedina la donna, ma scopre solo che alla Compagnia lavorano ex-collaboratori del defunto marito: i loschi Previati e Canale e la bella signora Bianchi, che sono tra i primi sospettati da Wolfe quando viene rinvenuto il cadavere della Ristori. Ad investirla, la solita auto. Dentro al veicolo Archie recupera la ricevuta di una scommessa ad un allibratore cinese, che risulta essere stata giocata da un impiegato comunale irreperibile, Corbi.
Quando Graziani gli rivela che un lembo della giacca dell’uomo era sull’auto “omicida”, Wolfe capisce che chi ha investito la piccola Yu e ucciso gli altri, è all’interno dell’associazione…

Quinto episodio: Scacco al re

A nulla vale il pronto intervento del dr. Malaspina, che gli somministra un antidoto: il genio degli scacchi, Valerian, muore avvelenato nel mezzo di un’esibizione con cui si sarebbe pagato il trasferimento in America con la fidanzata Rossana Ferri.
La Polizia inchioda il padre della ragazza, l’imprenditore Matteo Ferri, reo di aver passato al giovane la bevanda tossica, ma è proprio la figlia a ingaggiare Nero Wolfe, convinta della sua innocenza. A sfavore di Ferri, che in pubblico aveva mostrato di non gradire per nulla la relazione di Valerian con la figlia, c’è il movente e la dinamica dell’omicidio; ma la moglie Esther e l’avvocato Guastalla si dicono in possesso di un particolare che scagionerà l’accusato.
Wolfe prende spunto dall’indagine di Graziani per capire che Ferri è stato incastrato: tra i presenti all’esibizione pochi conoscevano Valerian, mentre tutti erano in rapporti con l’imprenditore. Sospetta di Guastalla, che Rossana accusa di avere una storia con la madre. Ma quando Archie si reca a casa dell’avvocato per cercare tracce del veleno trova solo il suo cadavere.
Matteo, allora, svela ad Archie il particolare che lo scagiona: può dimostrare che nella bevanda di Valerian aveva messo solo sonnifero. Wolfe capisce subito chi è il colpevole, che però va stanato…

Sesto episodio: Parassiti

Il faccendiere Otto Bertola ingaggia Nero Wolfe per dimostrare che la donna che ha circuito e sposato il fragile figlio Lapo, la seducente Susanna, danneggiava i suoi affari insieme a Seta, segretario appena licenziato. Per indagare, Archie Goodwin si trasferisce nella villa di Otto sotto copertura, come nuovo assistente. Così conosce quelli che Bertola definisce “parassiti”: Lapo e Susanna, che sembrano amarsi davvero; la seconda moglie Trina, dedita all’alcol e agli uomini; il fratello di lei, Ruggero, mantenuto con la passione per il gioco. E poi Zanna, laido “amico di famiglia” che stuzzica Otto, vantandosi di avergli soffiato un appalto.
La morte dell’amico-rivale, ucciso con un colpo di pistola, getta ombre sul faccendiere, che possedeva una Beretta da poco tempo trafugata. Ma anche altri componenti della famiglia sono ugualmente sospettabili: Trina era stata usata da Zanna come oggetto sessuale di una notte e lo stesso Ruggero aveva problemi di soldi che l’uomo avrebbe potuto prestargli.
Quando anche Seta, l’ex segretario, è ritrovato senza vita, ucciso dalla stessa arma del primo delitto, Wolfe ha ulteriori indizi contro Otto, ma non è per nulla convinto che sia lui il colpevole…

Settimo episodio: La scatola rossa

In un atelier di moda un’indossatrice mangia un candito contenuto in una scatola rossa e muore avvelenata. Nero Wolfe e Archie sono chiamati in causa da Enrico Frost, cugino di una delle modelle indagate per omicidio (Elena).
Wolfe, in breve, capisce che la principale indiziata è proprio Elena che ha regalato al sarto Lello De Angelis la scatola di canditi, ma non ne ha presi.
Mentre la famiglia di Elena si dimostra molto ostile a Wolfe, la ragazza svela che in un mese (al raggiungimento della maggiore età) erediterà una fortuna… Gli racconta inoltre di essere molto legata a De Angelis: la sua famiglia lo conosce dai tempi della guerra e si sono poi persi di vista per anni, per poi ritrovarsi a Roma.
Il giorno dopo è lo stesso De Angelis a recarsi da Wolfe: pensa di essere in pericolo, fa in tempo a dirgli di aver nascosto in una scatola rossa i documenti che attestano una sua grave colpa del passato e subito dopo muore, ucciso da un’aspirina avvelenata. Elena non sa nulla della scatola, ricorda solo che De Angelis si trasferì in Svizzera dopo che moglie e figlia morirono durante un bombardamento alleato.
Quando la madre e lo zio di Elena vengono interrogati riguardo la scatola appaiono molto nervosi e lo stesso Challet, sedicente fidanzato di Elena, si dimostra a dir poco aggressivo. Mentre Archie scopre che Challet ricatta la madre di Elena dal 1943, l’uomo viene ucciso con del veleno. Wolfe allora ha la certezza che la catena di omicidi abbia a che fare col tragico bombardamento ed escogita uno stratagemma per trovare la scatola rossa…

Ottavo episodio: Coppia di spade

Mentre è a lezione con due allievi – il russo Ludlow e l’americano Faber – nel prestigioso circolo sportivo in cui è istruttrice di scherma, Neya Tormic è accusata dalla signora Falchi del furto di un gioiello. La cugina e collega Carla chiede aiuto a Nero Wolfe: Neya non è altri che la figlia dell’unica donna che l’investigatore ha amato. Nonostante abbia notato che Carla si sia recata da lui anche per nascondere un microfilm, Wolfe è attonito e quasi commosso; per questo invia Archie Goodwin al circolo per indagare.
Quando Ludlow viene ucciso con una spada a cui è stato applicato un puntale letale e il puntale viene messo di proposito nell’accappatoio di Neya per accusarla dell’omicidio, appare chiaro che la faccenda è molto più complicata di un semplice furto di gioielli.
Mentre Graziani e la Polizia vengono sollevati dall’indagine con l’intervento dei servizi segreti, un ulteriore omicidio, quello della signora Falchi, conferma a Wolfe che le due ragazze si trovano al centro di un intrigo spionistico. Se da un lato l’investigatore non può evitare di sospettare di omicidio anche la figlia, dall’altro è convinto piuttosto che la ragazza e la cugina si trovino in grave pericolo…

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