Su Rai 3 a “La Grande Storia”, Tuttinclasse! con Roberto Vecchioni

Mercoledì 29 agosto alle 21.05 una puntata evento de “La Grande Storia” su Rai3: Tuttinclasse!. Evento perché a condurla sarà eccezionalmente Roberto Vecchioni, in veste non solo di artista, ma soprattutto di professore. Sarà un viaggio attraverso i 150 anni della scuola italiana. Un viaggio suggestivo e ricco di sorprese registrato alle Officine Grandi Riparazioni di Torino nell’ambito della Mostra “Fare gli italiani”. Il professor Vecchioni terrà a una classe di studenti delle scuole medie una particolare lezione di storia che ci riguarda tutti perché parla proprio di noi. E’ la storia di come i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, ma anche gli uomini e le donne hanno imparato a leggere e scrivere, a essere cittadini, a farsi rispettare e a rispettare gli altri.

E’ la storia della scuola italiana, un elemento fondamentale nella costruzione dell’Unità nazionale a partire dall’insegnamento di una lingua comune che all’inizio  in pochi conoscevano. Dal 1861 alla Grande guerra, dal Fascismo alla ricostruzione, dall’avvento della televisione al sogno degli anni Sessanta, dalla Contestazione sino ai nostri giorni e alla nuova realtà di una scuola sempre più multietnica, dove la lingua italiana torna ad essere fondamentale elemento di Unità nazionale, di aggregazione proprio come 150 anni fa. Questo sarà il racconto attraverso il quale Vecchioni guiderà i telespettatori.

E ad arricchire la sua speciale lezione ci saranno filmati e le intense testimonianze di “alunni di ieri”  come Elena Ottolenghi, una delle tante bambine ebree che nel 1938 fu costretta ad abbandonare la scuola a causa delle Leggi razziali o Massimo Bonini, uno degli studenti protagonisti del famoso film reportage realizzato dalla Rai negli anni Settanta “Diario di un maestro” o come Marco De Poli, responsabile del giornalino scolastico “La Zanzara” che con un’ inchiesta tra le studentesse scatenò un caso finito in Tribunale e considerato tra i prodromi più significativi del 1968.  Ci saranno pagine di diari, le note e i testi di grandi cantautori italiani perché anche la musica e le canzoni sono linguaggio e fanno parte della nostra storia.

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